INTRODUCTION Over the past years, physical activity and pulmonary rehabilitation (PR) played a pivotal role in the treatment of COPD, that represents a growing cause of morbidity and mortality at global scale. Physical activity appears to be an important predictive factor of mortality in both healthy and chronically ill people. In patients with COPD, physical inactivity is a factor directly correlated to the risk of acute exacerbations and the best predictor of premature mortality. PR is a key point for the treatment of patients with COPD, since it brings noticeable benefits in terms of reducing dyspnoea, increase of exercise capacity, improved quality of life and it is suitable for the most of COPD patients, regardless the degrees of illness severity. Nonetheless, in patients with COPD, the PR effect on daily physical activity remains poor studied and further research is needed to ass its role. METHODS The first study endpoint was the assessment of the PR effect, in COPD patients, on the daily physical activity by means of different measures: METs mean (Metabolic Equivalent of Task), Physical Activity Level (PAL), Activity Energy Expenditure (AEE), Total Energy Expenditure (TEE), number of steps per day, sleep efficiency, measured through the apparatus Armband Bodymedia Sensewear® (SWA). Each COPD patient, in the age range of 40-80 years and at a stage of clinical stability of the disease, was subjected to an initial assessment (T0) which included anamnestic and clinical data, pulmonary function data, six minutes walking test (6MWT), arterial blood gas test, subjective assessment of symptoms by means of the questionnaires mMRC, BDI, IPAQ, CAT, euroQoL; BODE index, Charlson Index and measures of daily physical activity (using the SWA apparatus) over a period of four days and four nights. Afterwards, patients have undergone an 8-week rehabilitation cycle. At the end of the rehabilitation program (T1), patients were subjected to a second evaluation, employing the same methods used for the initial assessment T0. Eventually, the objective parameters of physical activity (METS mean, PAL, number of steps) were correlated to both dyspnoea indices (mMRC, BDI) and subjective assessment of symptoms and life quality (questionnaires IPAQ, CAT, euroQoL). RESULTS Out of a total of 16 patients, consecutively enrolled from December 2018 to September 2019 and all belonging to our pulmonary rehabilitation centre, 9 completed the PR cycle. The enrolled patients belonged to all GOLD classes. All patients had pulmonary hyperinflation. The average BODE score was 3,33 (estimated survival at 4 years of 67%), with a minimum of 1 and a maximum of 8. All patients, at T0, were physically inactive or very little active (average PAL value: 1,18 ± 0,15; average METs value: 1,30 ± 0,18; IPAQ score: 1255,63, far below the threshold of 2519 which marks the score of an active person), with an average sleep efficiency equal to 82% (SD ± 0,17). At T1, Wilcoxon matched pairs test showed statistically significant differences for the following parameters: increase of distance in meters using the 6MW test (p=0,03); sleep efficiency (p=0,03); increase in total energy expenditure expressed as Kcal per day (p=0,03); reduction in the average CAT score and in BDI score (p=0,01 and p=0,03, respectively); increase of the score of questionnaires IPAQ and EuroQol (p=0,05 and p=0,04, respectively). There were no linear correlations between objective parameters of physical activity and dyspnoea indices, nor with life quality indices. CONCLUSIONS In the last decade, PR has gained attention for its central role in the holistic treatment of patients suffering from COPD. However, we still lack measurable and comparable data on the impact of PR on the patients real-life. In this study, an 8-week PR cycle did not improve the patients’ PAL, despite they exhibited a higher ability in physical activity, as showed from the increase in the 6MWT. In addition, the study revealed a significant increase in patients’ total energy expenditure, a better sleep quality and, in general, a better quality of life. Last but not least, the significant decrease of BDI score suggested that PR, increasing the capability of physical activity, can positively affect the dyspnoea, the key and most disabling symptom. It seems likely that the use of a “holter monitor”, as SWA, might allow the assessment of the daily physical activity of patients outside the hospital setting. Moreover, it can be a useful tool for both the management and self-management of patients, so as to become a standardised and potentially prescribed device.

INTRODUZIONE L’attività fisica e la riabilitazione polmonare (RP) hanno assunto, negli ultimi anni, un’importanza centrale nel trattamento della BPCO, causa crescente di morbilità e mortalità a livello globale. L’attività fisica è un importante predittore di mortalità nei soggetti sani e in quelli con diverse malattie croniche. In pazienti con BPCO, l’inattività fisica è un fattore direttamente correlato al rischio di riacutizzazioni ed è il miglior predittore di mortalità precoce. La RP è un punto cardine riconosciuto nella terapia dei pazienti BPCO, con evidenti benefici in termini di riduzione della dispnea, aumento della capacità di esercizio, miglioramento della qualità di vita e risulta appropriata per la maggior parte dei pazienti con BPCO, per tutti i gradi di gravità della malattia. Tuttavia, l’impatto che la RP ha sull’attività fisica quotidiana dei soggetti affetti da BPCO non è stato ancora ben definito. METODI Il primo endpoint dello studio è stato quello di valutare l’effetto della RP in pazienti con BPCO sull’attività fisica giornaliera in termini di METS medio (Metabolic Equivalent of Task), di Physical Activity Level (PAL), di dispendio energetico attivo, dispendio energetico totale, n°di passi giornalieri, efficacia del sonno, registrati mediante dispositivo Armband Bodymedia Sensewear® (SWA). Ogni paziente affetto da BPCO, tra i 40 e gli 80 anni, in fase di stabilità clinica della malattia, è stato sottoposto ad una valutazione iniziale (T0) che ha incluso dati clinici e anamnestici, dati di funzionalità respiratoria, test del cammino dei sei minuti (6WT), emogasanalisi arteriosa, valutazione soggettiva della sintomatologia mediante i questionari mMRC, BDI, IPAQ, CAT, euroQoL; BODE index, Charlson Index e registrazione per 4 giorni e 4 notti dell’attività fisica giornaliera mediante SWA. I pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo riabilitativo di otto settimane. Alla fine del percorso riabilitativo (T1) sono stati nuovamente studiati, utilizzando tutte le metodiche eseguite nel T0. Sono stati infine correlati i parametri di attività fisica oggettivi (METS medio, PAL, n° di passi) con gli indici di dispnea (mMRC, BDI) e di valutazione soggettiva dei sintomi e di qualità di vita (IPAQ, CAT, questionario euroQoL). RISULTATI Su un totale di 16 pazienti consecutivamente arruolati da dicembre 2018 a settembre 2019, afferenti al nostro centro di riabilitazione respiratoria, nove hanno portato a termine il ciclo di RP. I pazienti arruolati appartenevano a tutte le classi GOLD. La totalità dei pazienti presentava iperinflazione polmonare. La media del punteggio BODE è risultata pari a 3,33 (sopravvivenza stimata a 4 anni del 67%), con un minimo di 1 e un massimo di 8. Tutti i pazienti, a tempo zero, risultavano essere fisicamente inattivi o poco attivi (valori medi di PAL 1,18; SD±0,15; di METs 1,30±0,18; punteggio dell’IPAQ,(1255,63), ben al di sotto della soglia di 2519 che delimita il punteggio di una persona attiva), con efficacia media del sonno pari all’ 82% (DS ±0,17). Al T1 il test di Wilcoxon per campioni appaiati ha mostrato una significatività statistica per l’aumento della distanza in metri ottenuta al 6WT (p=0,03), per l’efficacia del sonno (p=0,03), per l’aumento del dispendio energetico totale espresso in kcalorie giornaliere (p=0,03), per la riduzione del punteggio medio del CAT (p=0,01), per l’aumento del punteggio del questionario IPAQ (p= 0,05), per la riduzione del punteggio del BDI (p=0,03) e per l’aumento del punteggio dell’EuroQol (p= 0,04).Non sono emerse correlazioni lineari tra i parametri oggettivi di attività fisica e gli indici di dispnea e di qualità di vita. CONCLUSIONI La RP ha conquistato, nell’ultimo decennio, un’importanza rilevante nel trattamento olistico del malato affetto da BPCO, tuttavia mancano dati quantificabili e confrontabili sull’impatto che essa effettivamente ha sulla vita reale del paziente. Nel presente studio un programma di RP di 8 settimane non ha migliorato il PAL dei pazienti, sebbene sia aumentata in modo significativo la loro capacità di esercizio fisico, espressa dall’aumento dei metri percorsi 6WT. Inoltre, lo studio ha mostrato come sia significativamente aumentato il loro dispendio energetico totale, di come sia migliorata la qualità del sonno ed in generale la qualità della vita. Non ultimo, il decremento significativo del punteggio BDI suggerisce come la RP, aumentando la capacità di esercizio fisico, sia in grado di impattare sul sintomo cardine e più invalidante della malattia, la dispnea. Sembra probabile che l’utilizzo di un “holter metabolico” come il SWA sia in grado di valutare l’attività fisica giornaliera dei pazienti al di fuori dell’ambiente ospedaliero e può essere un utile strumento sia di gestione, che di autogestione del paziente stesso, un device che ha buone chances di diventare standardizzato e potenzialmente prescrivibile.

IMPATTO DELLA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA IN PAZIENTI CON BRONCOPNEUMOPATIA CRONOCA OSTRUTTIVA (BPCO) SULL’ATTIVITA’ FISICA GIORNALIERA / Augelletti, Teresa. - (2020 Jul 20).

IMPATTO DELLA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA IN PAZIENTI CON BRONCOPNEUMOPATIA CRONOCA OSTRUTTIVA (BPCO) SULL’ATTIVITA’ FISICA GIORNALIERA

AUGELLETTI, TERESA
2020-07-20

Abstract

INTRODUCTION Over the past years, physical activity and pulmonary rehabilitation (PR) played a pivotal role in the treatment of COPD, that represents a growing cause of morbidity and mortality at global scale. Physical activity appears to be an important predictive factor of mortality in both healthy and chronically ill people. In patients with COPD, physical inactivity is a factor directly correlated to the risk of acute exacerbations and the best predictor of premature mortality. PR is a key point for the treatment of patients with COPD, since it brings noticeable benefits in terms of reducing dyspnoea, increase of exercise capacity, improved quality of life and it is suitable for the most of COPD patients, regardless the degrees of illness severity. Nonetheless, in patients with COPD, the PR effect on daily physical activity remains poor studied and further research is needed to ass its role. METHODS The first study endpoint was the assessment of the PR effect, in COPD patients, on the daily physical activity by means of different measures: METs mean (Metabolic Equivalent of Task), Physical Activity Level (PAL), Activity Energy Expenditure (AEE), Total Energy Expenditure (TEE), number of steps per day, sleep efficiency, measured through the apparatus Armband Bodymedia Sensewear® (SWA). Each COPD patient, in the age range of 40-80 years and at a stage of clinical stability of the disease, was subjected to an initial assessment (T0) which included anamnestic and clinical data, pulmonary function data, six minutes walking test (6MWT), arterial blood gas test, subjective assessment of symptoms by means of the questionnaires mMRC, BDI, IPAQ, CAT, euroQoL; BODE index, Charlson Index and measures of daily physical activity (using the SWA apparatus) over a period of four days and four nights. Afterwards, patients have undergone an 8-week rehabilitation cycle. At the end of the rehabilitation program (T1), patients were subjected to a second evaluation, employing the same methods used for the initial assessment T0. Eventually, the objective parameters of physical activity (METS mean, PAL, number of steps) were correlated to both dyspnoea indices (mMRC, BDI) and subjective assessment of symptoms and life quality (questionnaires IPAQ, CAT, euroQoL). RESULTS Out of a total of 16 patients, consecutively enrolled from December 2018 to September 2019 and all belonging to our pulmonary rehabilitation centre, 9 completed the PR cycle. The enrolled patients belonged to all GOLD classes. All patients had pulmonary hyperinflation. The average BODE score was 3,33 (estimated survival at 4 years of 67%), with a minimum of 1 and a maximum of 8. All patients, at T0, were physically inactive or very little active (average PAL value: 1,18 ± 0,15; average METs value: 1,30 ± 0,18; IPAQ score: 1255,63, far below the threshold of 2519 which marks the score of an active person), with an average sleep efficiency equal to 82% (SD ± 0,17). At T1, Wilcoxon matched pairs test showed statistically significant differences for the following parameters: increase of distance in meters using the 6MW test (p=0,03); sleep efficiency (p=0,03); increase in total energy expenditure expressed as Kcal per day (p=0,03); reduction in the average CAT score and in BDI score (p=0,01 and p=0,03, respectively); increase of the score of questionnaires IPAQ and EuroQol (p=0,05 and p=0,04, respectively). There were no linear correlations between objective parameters of physical activity and dyspnoea indices, nor with life quality indices. CONCLUSIONS In the last decade, PR has gained attention for its central role in the holistic treatment of patients suffering from COPD. However, we still lack measurable and comparable data on the impact of PR on the patients real-life. In this study, an 8-week PR cycle did not improve the patients’ PAL, despite they exhibited a higher ability in physical activity, as showed from the increase in the 6MWT. In addition, the study revealed a significant increase in patients’ total energy expenditure, a better sleep quality and, in general, a better quality of life. Last but not least, the significant decrease of BDI score suggested that PR, increasing the capability of physical activity, can positively affect the dyspnoea, the key and most disabling symptom. It seems likely that the use of a “holter monitor”, as SWA, might allow the assessment of the daily physical activity of patients outside the hospital setting. Moreover, it can be a useful tool for both the management and self-management of patients, so as to become a standardised and potentially prescribed device.
20-lug-2020
INTRODUZIONE L’attività fisica e la riabilitazione polmonare (RP) hanno assunto, negli ultimi anni, un’importanza centrale nel trattamento della BPCO, causa crescente di morbilità e mortalità a livello globale. L’attività fisica è un importante predittore di mortalità nei soggetti sani e in quelli con diverse malattie croniche. In pazienti con BPCO, l’inattività fisica è un fattore direttamente correlato al rischio di riacutizzazioni ed è il miglior predittore di mortalità precoce. La RP è un punto cardine riconosciuto nella terapia dei pazienti BPCO, con evidenti benefici in termini di riduzione della dispnea, aumento della capacità di esercizio, miglioramento della qualità di vita e risulta appropriata per la maggior parte dei pazienti con BPCO, per tutti i gradi di gravità della malattia. Tuttavia, l’impatto che la RP ha sull’attività fisica quotidiana dei soggetti affetti da BPCO non è stato ancora ben definito. METODI Il primo endpoint dello studio è stato quello di valutare l’effetto della RP in pazienti con BPCO sull’attività fisica giornaliera in termini di METS medio (Metabolic Equivalent of Task), di Physical Activity Level (PAL), di dispendio energetico attivo, dispendio energetico totale, n°di passi giornalieri, efficacia del sonno, registrati mediante dispositivo Armband Bodymedia Sensewear® (SWA). Ogni paziente affetto da BPCO, tra i 40 e gli 80 anni, in fase di stabilità clinica della malattia, è stato sottoposto ad una valutazione iniziale (T0) che ha incluso dati clinici e anamnestici, dati di funzionalità respiratoria, test del cammino dei sei minuti (6WT), emogasanalisi arteriosa, valutazione soggettiva della sintomatologia mediante i questionari mMRC, BDI, IPAQ, CAT, euroQoL; BODE index, Charlson Index e registrazione per 4 giorni e 4 notti dell’attività fisica giornaliera mediante SWA. I pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo riabilitativo di otto settimane. Alla fine del percorso riabilitativo (T1) sono stati nuovamente studiati, utilizzando tutte le metodiche eseguite nel T0. Sono stati infine correlati i parametri di attività fisica oggettivi (METS medio, PAL, n° di passi) con gli indici di dispnea (mMRC, BDI) e di valutazione soggettiva dei sintomi e di qualità di vita (IPAQ, CAT, questionario euroQoL). RISULTATI Su un totale di 16 pazienti consecutivamente arruolati da dicembre 2018 a settembre 2019, afferenti al nostro centro di riabilitazione respiratoria, nove hanno portato a termine il ciclo di RP. I pazienti arruolati appartenevano a tutte le classi GOLD. La totalità dei pazienti presentava iperinflazione polmonare. La media del punteggio BODE è risultata pari a 3,33 (sopravvivenza stimata a 4 anni del 67%), con un minimo di 1 e un massimo di 8. Tutti i pazienti, a tempo zero, risultavano essere fisicamente inattivi o poco attivi (valori medi di PAL 1,18; SD±0,15; di METs 1,30±0,18; punteggio dell’IPAQ,(1255,63), ben al di sotto della soglia di 2519 che delimita il punteggio di una persona attiva), con efficacia media del sonno pari all’ 82% (DS ±0,17). Al T1 il test di Wilcoxon per campioni appaiati ha mostrato una significatività statistica per l’aumento della distanza in metri ottenuta al 6WT (p=0,03), per l’efficacia del sonno (p=0,03), per l’aumento del dispendio energetico totale espresso in kcalorie giornaliere (p=0,03), per la riduzione del punteggio medio del CAT (p=0,01), per l’aumento del punteggio del questionario IPAQ (p= 0,05), per la riduzione del punteggio del BDI (p=0,03) e per l’aumento del punteggio dell’EuroQol (p= 0,04).Non sono emerse correlazioni lineari tra i parametri oggettivi di attività fisica e gli indici di dispnea e di qualità di vita. CONCLUSIONI La RP ha conquistato, nell’ultimo decennio, un’importanza rilevante nel trattamento olistico del malato affetto da BPCO, tuttavia mancano dati quantificabili e confrontabili sull’impatto che essa effettivamente ha sulla vita reale del paziente. Nel presente studio un programma di RP di 8 settimane non ha migliorato il PAL dei pazienti, sebbene sia aumentata in modo significativo la loro capacità di esercizio fisico, espressa dall’aumento dei metri percorsi 6WT. Inoltre, lo studio ha mostrato come sia significativamente aumentato il loro dispendio energetico totale, di come sia migliorata la qualità del sonno ed in generale la qualità della vita. Non ultimo, il decremento significativo del punteggio BDI suggerisce come la RP, aumentando la capacità di esercizio fisico, sia in grado di impattare sul sintomo cardine e più invalidante della malattia, la dispnea. Sembra probabile che l’utilizzo di un “holter metabolico” come il SWA sia in grado di valutare l’attività fisica giornaliera dei pazienti al di fuori dell’ambiente ospedaliero e può essere un utile strumento sia di gestione, che di autogestione del paziente stesso, un device che ha buone chances di diventare standardizzato e potenzialmente prescrivibile.
pulmonary rehabilitation , COPD, Physical activity, Dyspnoea
Riabilitazione respiratoria, BPCO, Attività fisica, Dispnea
IMPATTO DELLA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA IN PAZIENTI CON BRONCOPNEUMOPATIA CRONOCA OSTRUTTIVA (BPCO) SULL’ATTIVITA’ FISICA GIORNALIERA / Augelletti, Teresa. - (2020 Jul 20).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi di dottorato - AUGELLETTI TERESA 20200524161451.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione 1.17 MB
Formato Adobe PDF
1.17 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/581829
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact