Lo stato di buona parte del patrimonio territoriale italiano è oggi messo duramente alla prova da condizioni di depauperamento diffuse, specchio di una crisi ampia nelle relazioni socio-ecologiche. Si tratta di cesure derivanti non solo da processi di governo del territorio inceppati, vincoli inefficaci, limiti della pianificazione di settore ma, più in generale, dalle conseguenze di approcci utilitaristici ed estrattivi allo sviluppo. Per affrontare tali questioni nella loro complessità, da anni nel dibattito disciplinare emerge il tema delle politiche integrate e del ruolo proattivo e sinergico degli attori territoriali, della società civile e delle istituzioni pubbliche. La casistica di strumenti pattizi e collaborativi messi in campo è vasta: tra essi, i dispositivi ecomuseali rappresentano promettenti sperimentazioni. Emersi sul finire degli anni 60 del secolo scorso, nell'alveo della Nouvelle Museologie, alcuni ecomusei assumono oggi in Italia una interessante funzione di cerniera tra le dinamiche dal basso e la pianificazione istituzionale, tentando di tradurre in pratica molti degli assunti espressi sia dalla Convenzione Europea del Paesaggio sia, più recentemente, dalla Convenzione di Faro. Tuttavia, la loro attuazione richiede alcune attenzioni e precisazioni. Questo scritto discute possibilità e limiti dei dispositivi ecomuseali come modalità di governance territoriale, più o meno istituzionalizzate, espressione dei valori (anche conflittuali) che emergono nei processi percettivi e trasformativi delle comunità patrimoniali e dei paesaggi.

Ecomusei e governance territoriale: quali sfide e prospettive?

Pappalardo, Giusy
2023-01-01

Abstract

Lo stato di buona parte del patrimonio territoriale italiano è oggi messo duramente alla prova da condizioni di depauperamento diffuse, specchio di una crisi ampia nelle relazioni socio-ecologiche. Si tratta di cesure derivanti non solo da processi di governo del territorio inceppati, vincoli inefficaci, limiti della pianificazione di settore ma, più in generale, dalle conseguenze di approcci utilitaristici ed estrattivi allo sviluppo. Per affrontare tali questioni nella loro complessità, da anni nel dibattito disciplinare emerge il tema delle politiche integrate e del ruolo proattivo e sinergico degli attori territoriali, della società civile e delle istituzioni pubbliche. La casistica di strumenti pattizi e collaborativi messi in campo è vasta: tra essi, i dispositivi ecomuseali rappresentano promettenti sperimentazioni. Emersi sul finire degli anni 60 del secolo scorso, nell'alveo della Nouvelle Museologie, alcuni ecomusei assumono oggi in Italia una interessante funzione di cerniera tra le dinamiche dal basso e la pianificazione istituzionale, tentando di tradurre in pratica molti degli assunti espressi sia dalla Convenzione Europea del Paesaggio sia, più recentemente, dalla Convenzione di Faro. Tuttavia, la loro attuazione richiede alcune attenzioni e precisazioni. Questo scritto discute possibilità e limiti dei dispositivi ecomuseali come modalità di governance territoriale, più o meno istituzionalizzate, espressione dei valori (anche conflittuali) che emergono nei processi percettivi e trasformativi delle comunità patrimoniali e dei paesaggi.
2023
978-88-99237-50-9
landscape, heritage, community
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/583692
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