Tra i pazienti a più alto rischio di sviluppo di IFI vanno certamente considerati i trapiantati di organo solido e di midollo, i pazienti neutropenici con leucemia sottoposti a terapia con chemioterapici, neonati pretermine, pazienti riceventi corticosteroidi e pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Considerando le problematiche connesse nell effettuare una diagnosi certa di candidosi invasiva, l utilizzo di alcuni esami di laboratorio, tra cui la ricerca di anticorpi verso la fase miceliale di C. albicans, in associazione ad altri parametri di laboratorio e ai dati clinici dei pazienti, potrebbe essere utile per supportare una diagnosi probabile di infezione fungina invasiva sia in pazienti con malattie ematologiche, sia nei trapiantati, sia in quelli ricoverati in terapia intensiva che presentano specifici fattori di rischio per lo sviluppo di infezione. Scopo della tesi è stato valutare il ruolo diagnostico della ricerca di anticorpi verso antigeni del tubulo germinativo di C. albicans in diverse tipologie di pazienti a rischio per lo sviluppo di candidosi invasiva. In particolare, sono stati reclutati 35 pazienti sottoposti a trapianto di rene (TRAP), 53 pazienti critici ricoverati presso l Unità di Terapia Intensiva (UTI) e 36 pazienti oncoematologici (EMAT) che presentavano fattori di rischio compatibili con l eventuale sviluppo di candidosi invasiva. Nel 69,8% (37/53) dei pazienti ricoverati in UTI sono stati osservati titoli anticorpali di 160. Questa percentuale scendeva al 56,6% (30/53) con cut-off di positività maggiore o uguale a 320. Nei pazienti ematologici, la percentuale di positività è stata del 47,2% (17/36) con cut-off di 160 e 25% (9/36) con cut-off di 320. Infine, nei pazienti trapiantati è stato osservato il più basso numero di pazienti positivi con entrambi i cut-off (28,5% e 14,2%). Sulla base di criteri clinici e microbiologici (due consecutive positività all antigene (1-3)-beta-D-glucano più DNA fungino positivo), sono stati individuati 13/53 pazienti UTI e 13/36 pazienti EMAT con candidosi invasiva probabile. Dall analisi dei dati relativa ai pazienti UTI con candidosi invasiva provata e probabile (15) e senza candidosi (38), l uso del cut-off a 320 è risultato significativamente associato allo sviluppo di candidosi invasiva provata e probabile rispetto all utilizzo del cut-off a 160. Nel paziente EMAT, diversamente a quanto osservato nel paziente UTI, è stata evidenziata un associazione statisticamente significativa tra la presenza di anticorpi a titoli di 160 rispetto allo stato di candidosi probabile. Considerando ancora oggi le difficoltà nell effettuare una diagnosi provata di infezione fungina invasiva, diventa sempre più importante selezionare categorie di pazienti con fattori di rischio predisponenti per lo sviluppo di tali infezioni in modo da poter avviare un monitoraggio sierologico stretto che consenta di supportare una precoce diagnosi di infezione fungina invasiva provata e probabile. Sulla base dei dati ottenuti potrebbe essere opportuno utilizzare, per la ricerca di anticorpi verso il tubulo germinativo di C. albicans, cut-off differenti in base al tipo di paziente monitorato in modo da poter ottenere il massimo in termini di sensibilità e specificità.

RUOLO DIAGNOSTICO DELLA RICERCA DI ANTICORPI VERSO ANTIGENI DEL TUBULO GERMINATIVO DI CANDIDA ALBICANS IN DIVERSE TIPOLOGIE DI PAZIENTI / Rapisarda, MARIA FRANCESCA. - (2011 Dec 09).

RUOLO DIAGNOSTICO DELLA RICERCA DI ANTICORPI VERSO ANTIGENI DEL TUBULO GERMINATIVO DI CANDIDA ALBICANS IN DIVERSE TIPOLOGIE DI PAZIENTI

RAPISARDA, MARIA FRANCESCA
2011-12-09

Abstract

Tra i pazienti a più alto rischio di sviluppo di IFI vanno certamente considerati i trapiantati di organo solido e di midollo, i pazienti neutropenici con leucemia sottoposti a terapia con chemioterapici, neonati pretermine, pazienti riceventi corticosteroidi e pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Considerando le problematiche connesse nell effettuare una diagnosi certa di candidosi invasiva, l utilizzo di alcuni esami di laboratorio, tra cui la ricerca di anticorpi verso la fase miceliale di C. albicans, in associazione ad altri parametri di laboratorio e ai dati clinici dei pazienti, potrebbe essere utile per supportare una diagnosi probabile di infezione fungina invasiva sia in pazienti con malattie ematologiche, sia nei trapiantati, sia in quelli ricoverati in terapia intensiva che presentano specifici fattori di rischio per lo sviluppo di infezione. Scopo della tesi è stato valutare il ruolo diagnostico della ricerca di anticorpi verso antigeni del tubulo germinativo di C. albicans in diverse tipologie di pazienti a rischio per lo sviluppo di candidosi invasiva. In particolare, sono stati reclutati 35 pazienti sottoposti a trapianto di rene (TRAP), 53 pazienti critici ricoverati presso l Unità di Terapia Intensiva (UTI) e 36 pazienti oncoematologici (EMAT) che presentavano fattori di rischio compatibili con l eventuale sviluppo di candidosi invasiva. Nel 69,8% (37/53) dei pazienti ricoverati in UTI sono stati osservati titoli anticorpali di 160. Questa percentuale scendeva al 56,6% (30/53) con cut-off di positività maggiore o uguale a 320. Nei pazienti ematologici, la percentuale di positività è stata del 47,2% (17/36) con cut-off di 160 e 25% (9/36) con cut-off di 320. Infine, nei pazienti trapiantati è stato osservato il più basso numero di pazienti positivi con entrambi i cut-off (28,5% e 14,2%). Sulla base di criteri clinici e microbiologici (due consecutive positività all antigene (1-3)-beta-D-glucano più DNA fungino positivo), sono stati individuati 13/53 pazienti UTI e 13/36 pazienti EMAT con candidosi invasiva probabile. Dall analisi dei dati relativa ai pazienti UTI con candidosi invasiva provata e probabile (15) e senza candidosi (38), l uso del cut-off a 320 è risultato significativamente associato allo sviluppo di candidosi invasiva provata e probabile rispetto all utilizzo del cut-off a 160. Nel paziente EMAT, diversamente a quanto osservato nel paziente UTI, è stata evidenziata un associazione statisticamente significativa tra la presenza di anticorpi a titoli di 160 rispetto allo stato di candidosi probabile. Considerando ancora oggi le difficoltà nell effettuare una diagnosi provata di infezione fungina invasiva, diventa sempre più importante selezionare categorie di pazienti con fattori di rischio predisponenti per lo sviluppo di tali infezioni in modo da poter avviare un monitoraggio sierologico stretto che consenta di supportare una precoce diagnosi di infezione fungina invasiva provata e probabile. Sulla base dei dati ottenuti potrebbe essere opportuno utilizzare, per la ricerca di anticorpi verso il tubulo germinativo di C. albicans, cut-off differenti in base al tipo di paziente monitorato in modo da poter ottenere il massimo in termini di sensibilità e specificità.
9-dic-2011
Candidiasis, Laboratory diagnosis, Antibodies
RUOLO DIAGNOSTICO DELLA RICERCA DI ANTICORPI VERSO ANTIGENI DEL TUBULO GERMINATIVO DI CANDIDA ALBICANS IN DIVERSE TIPOLOGIE DI PAZIENTI / Rapisarda, MARIA FRANCESCA. - (2011 Dec 09).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/585168
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