The traditional party organization have changed in the postmodern era. The parties now adopt light structures and tend to externalize the functions to respond to the various electoral change. The change is towards the de-differentiation process disassembling of forms of the division of labour in the old mass party.
I profondi mutamenti subiti dalle organizzazioni tradizionali hanno costretto i partiti a ridefinire la configurazione delle loro strutture interne, sia territoriali sia funzionali. Dal punto di vista territoriale, si riscontra la tendenza ad alleggerire l’articolazione dei subsistemi, attraverso la riduzione del numero di unità o la ricerca di formule più soft, come i centri di aggregazione tematica. Dal punto di vista funzionale (o settoriale), ciò ha comportato l’esternalizzazione delle mansioni un tempo svolte all’interno dei confini dell’organizzazione partitica. Fra queste, l’aggregazione degli interessi, la mobilitazione elettorale, la gestione della comunicazione politica, il policy making. La perdita di tali funzioni è avvenuta in concomitanza all’indebolimento dei legami di appartenenza fra membership e partiti, ormai non più titolari del monopolio sulle attività di collegamento fra cittadini e istituzioni dello stato. La ridefinizione delle strutture risponde alla sovra-differenziazione e a fenomeni di ipertrofia burocratica compiutasi all’interno dei partiti di massa, divenuti ingovernabili a causa di un eccessiva articolazione interna dell’organizzazione che, negli anni, (hanno inquinato i meccanismi che garantivano ) compromesso la capacità di assumere decisioni in tempi ragionevoli (o di controllare le zone di incertezza). La ricerca di nuove soluzioni organizzative, flessibili e snodate, può farsi rientrare nel processo (pratica) di de-differenziazione tipico della società postmoderna, intesa come: 1) la ridefinizione dei rapporti fra i vari livelli gerarchici, sia in senso orizzontale che verticale, volta a smantellare il rigido sistema di divisione del lavoro che ha caratterizzato i partiti di integrazione di massa; 2) la tendenza a trasgredire i confini dell’organizzazione attraverso la creazione di una fitta rete di scambi con l’ambiente esterno. La ridefinizione delle strutture risponde alla sovra-differenziazione e a fenomeni di ipertrofia burocratica compiutasi all’interno dei partiti di massa, divenuti ingovernabili a causa di un eccessiva articolazione interna dell’organizzazione che, negli anni, (hanno inquinato i meccanismi che garantivano ) compromesso la capacità di assumere decisioni in tempi ragionevoli (o di controllare le zone di incertezza). La ricerca di nuove soluzioni organizzative, flessibili e snodate, può farsi rientrare nel processo (pratica) di de-differenziazione tipico della società postmoderna, intesa come: 1) la ridefinizione dei rapporti fra i vari livelli gerarchici, sia in senso orizzontale che verticale, volta a smantellare il rigido sistema di divisione del lavoro che ha caratterizzato i partiti di integrazione di massa; 2) la tendenza a trasgredire i confini dell’organizzazione attraverso la creazione di una fitta rete di scambi con l’ambiente esterno.
Organizzazione di partito e postmodernità: la de-differenziazione come ipotesi di mutamento / D'Augusta, Anna. - (2014 Dec 09).
Organizzazione di partito e postmodernità: la de-differenziazione come ipotesi di mutamento
D'AUGUSTA, ANNA
2014-12-09
Abstract
The traditional party organization have changed in the postmodern era. The parties now adopt light structures and tend to externalize the functions to respond to the various electoral change. The change is towards the de-differentiation process disassembling of forms of the division of labour in the old mass party.File | Dimensione | Formato | |
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