In tema di disabilità, vi è una marcata tendenza a frammentare le dimensioni di vita del disabile intellettivo, quasi a volerne indagare gli ambiti di pertinenza in modo parziale ed ancorato alla fascia d’età della persona disabile, rischiando di comprometterne il continuum esistenziale. Diviene pertanto essenziale ricomporre la frammentazione delle dimensioni di vita e degli ambiti di studio della persona con disabilità, al fine di rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto di vita. Progettare fasi, tempi ed azioni, ponderare i punti di forza e le aree di criticità, si rende necessario per dare concretezza al percorso di autodeterminazione. Il disabile intellettivo, nell’iter educativo e formativo deve essere incoraggiato dagli agenti educativi a contrastare la passività e l’iperdipendenza; in famiglia accettando la disabilità e delineando orizzonti caratterizzati dalla possibilità di ricoprire ‘ruoli futuribili’; nel percorso scolastico, contrastando le prospettive assistenziali ed invece, sperimentandosi in dimensioni professionalizzanti. È dunque fondamentale attuare una presa in carico del disabile intellettivo, condivisa dai principali agenti educativi e curativi e predisporre strategie di intervento personalizzate ed individualizzate per favorire lo sviluppo dei potenziali di apprendimento.
Orizzonti inclusivi nell’autodeterminazione del disabile intellettivo
Valentina Perciavalle
2023-01-01
Abstract
In tema di disabilità, vi è una marcata tendenza a frammentare le dimensioni di vita del disabile intellettivo, quasi a volerne indagare gli ambiti di pertinenza in modo parziale ed ancorato alla fascia d’età della persona disabile, rischiando di comprometterne il continuum esistenziale. Diviene pertanto essenziale ricomporre la frammentazione delle dimensioni di vita e degli ambiti di studio della persona con disabilità, al fine di rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto di vita. Progettare fasi, tempi ed azioni, ponderare i punti di forza e le aree di criticità, si rende necessario per dare concretezza al percorso di autodeterminazione. Il disabile intellettivo, nell’iter educativo e formativo deve essere incoraggiato dagli agenti educativi a contrastare la passività e l’iperdipendenza; in famiglia accettando la disabilità e delineando orizzonti caratterizzati dalla possibilità di ricoprire ‘ruoli futuribili’; nel percorso scolastico, contrastando le prospettive assistenziali ed invece, sperimentandosi in dimensioni professionalizzanti. È dunque fondamentale attuare una presa in carico del disabile intellettivo, condivisa dai principali agenti educativi e curativi e predisporre strategie di intervento personalizzate ed individualizzate per favorire lo sviluppo dei potenziali di apprendimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.