INTRODUZIONE «La musique donne l ideé de l espace». Questo progetto di ricerca si propone di affrontare la storia della musica a Siracusa nel Settecento secondo gli indirizzi metodologici della cosiddetta Urban Musicology. Si tratta di una prospettiva di ricerca affermatasi a partire dagli anni 80 del secolo scorso, secondo un modello storiografico che rilegge il filone d indagine relativo alla musica in (musica a) come risultato del bisogno di contestualizzare nel tempo e nello spazio urbano l'oggetto musicale studiato. È stato il lavoro di Reinhard Strohm a offrire per primo importanti prospettive e metodologie finalizzate alla ricostruzione del mondo musicale urbano, proponendo modelli sui quali costruire studi futuri. Strohm evoca i suoni e i silenzi che caratterizzano il paesaggio sonoro della città di Bruges: le campane e i carillon, le grida degli ambulanti, i canti dei menestrelli, i suoni delle processioni religiose e civili, il canto liturgico e polifonico, la musica negli spazi domestici. Così facendo dimostra che la musica penetra in tutti gli aspetti della vita della città assumendo un significato specifico per coloro che l'ascoltano. Offre, quindi, la visione di un mondo musicale che definisce, in qualche modo, non solo lo spazio ma anche l identità urbana. Nel contempo Strohm evidenzia i numerosi motivi che dovrebbero orientare l'indagine dello storico della musica verso i paesaggi sonori delle città in Età moderna: l'autore gioca in modo elegante con l'idea tradizionale della musica «congelata», suggerendo che l'immaginazione musicologica può e deve dar vita ad un immagine della musica come dei tableaux vivants che si integrano nelle festività religiose e civili delle vita urbana. Di conseguenza, la musica offre senz altro un valido strumento per percepire la città, mentre le diverse metodologie del suo studio forniscono ulteriori cornici interpretative dei quali gli storici urbani potrebbero utilmente avvalersi. Il futuro lavoro dei musicologi dovrebbe dunque maggiormente orientarsi verso il ruolo poliedrico della musica nei contesti urbani. Solo così la musicologia avrà un posto legittimo come uno dei molti mezzi disciplinari per decodificare la urban variable.
La Musica a Siracusa nel Settecento. Fonti e documenti / Piccione, MARIA RITA. - (2011 Dec 08).
La Musica a Siracusa nel Settecento. Fonti e documenti
PICCIONE, MARIA RITA
2011-12-08
Abstract
INTRODUZIONE «La musique donne l ideé de l espace». Questo progetto di ricerca si propone di affrontare la storia della musica a Siracusa nel Settecento secondo gli indirizzi metodologici della cosiddetta Urban Musicology. Si tratta di una prospettiva di ricerca affermatasi a partire dagli anni 80 del secolo scorso, secondo un modello storiografico che rilegge il filone d indagine relativo alla musica in (musica a) come risultato del bisogno di contestualizzare nel tempo e nello spazio urbano l'oggetto musicale studiato. È stato il lavoro di Reinhard Strohm a offrire per primo importanti prospettive e metodologie finalizzate alla ricostruzione del mondo musicale urbano, proponendo modelli sui quali costruire studi futuri. Strohm evoca i suoni e i silenzi che caratterizzano il paesaggio sonoro della città di Bruges: le campane e i carillon, le grida degli ambulanti, i canti dei menestrelli, i suoni delle processioni religiose e civili, il canto liturgico e polifonico, la musica negli spazi domestici. Così facendo dimostra che la musica penetra in tutti gli aspetti della vita della città assumendo un significato specifico per coloro che l'ascoltano. Offre, quindi, la visione di un mondo musicale che definisce, in qualche modo, non solo lo spazio ma anche l identità urbana. Nel contempo Strohm evidenzia i numerosi motivi che dovrebbero orientare l'indagine dello storico della musica verso i paesaggi sonori delle città in Età moderna: l'autore gioca in modo elegante con l'idea tradizionale della musica «congelata», suggerendo che l'immaginazione musicologica può e deve dar vita ad un immagine della musica come dei tableaux vivants che si integrano nelle festività religiose e civili delle vita urbana. Di conseguenza, la musica offre senz altro un valido strumento per percepire la città, mentre le diverse metodologie del suo studio forniscono ulteriori cornici interpretative dei quali gli storici urbani potrebbero utilmente avvalersi. Il futuro lavoro dei musicologi dovrebbe dunque maggiormente orientarsi verso il ruolo poliedrico della musica nei contesti urbani. Solo così la musicologia avrà un posto legittimo come uno dei molti mezzi disciplinari per decodificare la urban variable.File | Dimensione | Formato | |
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