Il volume raccoglie i testi presentati da alcuni studiosi di Italo Calvino in occasione del convegno Dialoghi attorno a «Le città invisibili » e da alcuni docenti delle scuole di architettura italiane, a cinquant’anni dalla pubblicazione dell’opera e a cento dalla nascita del suo autore. Come è noto, il lavoro dell’architetto e dell’urbanista si articola in tre dimensioni: la dimensione tecnica, quella visionaria e quella che potremmo sinteticamente definire dimensione intellettuale. Ora, anche alla luce della recente pandemia, l’insieme dei testi raccolti in questo volume ha appunto l’ambizione di contribuire al necessario recupero del côté intellettuale, che negli ultimi decenni è passato in secondo piano. Infatti, quando fu pubblicato Le città invisibili, uno storico come Jean-Louis Cohen poteva giustamente sostenere che in Italia, a differenza di quanto avveniva in Francia, gli architetti erano stati in grado di inserirsi nel dibattito pubblico a fianco dei maggiori intellettuali dell’epoca, da Leonardo Sciascia a Pier Paolo Pasolini. E in effetti il dibattito tra gli architetti e gli urbanisti, a partire dall’opera calviniana, fu davvero intenso. La doppia ricorrenza calviniana può essere dunque una felice occasione per sollecitare una nuova, necessaria e urgente, fase di intellettualizzazione dell’attività di architetti e urbanisti.

Le città invisibili, le città inevitabili

Fausto Carmelo Nigrelli
Writing – Original Draft Preparation
;
Fabrizio Foti
Writing – Original Draft Preparation
;
Roberto Dainotto
Writing – Original Draft Preparation
;
Mario Barenghi
Writing – Original Draft Preparation
;
Paola Barbera
Writing – Original Draft Preparation
;
Bruno Messina
Writing – Original Draft Preparation
;
2024-01-01

Abstract

Il volume raccoglie i testi presentati da alcuni studiosi di Italo Calvino in occasione del convegno Dialoghi attorno a «Le città invisibili » e da alcuni docenti delle scuole di architettura italiane, a cinquant’anni dalla pubblicazione dell’opera e a cento dalla nascita del suo autore. Come è noto, il lavoro dell’architetto e dell’urbanista si articola in tre dimensioni: la dimensione tecnica, quella visionaria e quella che potremmo sinteticamente definire dimensione intellettuale. Ora, anche alla luce della recente pandemia, l’insieme dei testi raccolti in questo volume ha appunto l’ambizione di contribuire al necessario recupero del côté intellettuale, che negli ultimi decenni è passato in secondo piano. Infatti, quando fu pubblicato Le città invisibili, uno storico come Jean-Louis Cohen poteva giustamente sostenere che in Italia, a differenza di quanto avveniva in Francia, gli architetti erano stati in grado di inserirsi nel dibattito pubblico a fianco dei maggiori intellettuali dell’epoca, da Leonardo Sciascia a Pier Paolo Pasolini. E in effetti il dibattito tra gli architetti e gli urbanisti, a partire dall’opera calviniana, fu davvero intenso. La doppia ricorrenza calviniana può essere dunque una felice occasione per sollecitare una nuova, necessaria e urgente, fase di intellettualizzazione dell’attività di architetti e urbanisti.
2024
9788822921642
Calvino; Le città invisibili
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/604312
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