Media e memoria sono legate da un rapporto indissolubile. Fissare, memorizzare, commemorare, richiede sempre un atto di mediazione: pareti, oggetti, linguaggi, media. Il libro ricostruisce l’evoluzione di questo rapporto, dall’arte rupestre fino ai moderni smartphone, indagandone anche le diverse implicazioni sociali. L’autore si sofferma sui rischi legati al nuovo culto “religioso” del digitale. Tutta la nostra memoria sembra dipendere dall’uso compulsivo dei dispositivi digitali. Crediamo in un’entità superiore (la Rete, l’Intelligenza Artificiale, i Social Media) che gestisce le nostre vite. Le nostre speranze, anche di immortalità, derivano da algoritmi per l’archiviazione e l’elaborazione dell’informazione. Quali conseguenze sulle nostre capacità di conoscere? Chi o cosa possiede e controlla la nostra memoria, individuale e collettiva, ovvero la nostra stessa identità? Di fronte all’avanzata di questa “teocrazia tecnologica”, l’autore fa appello ad una nuova “laicità digitale”.
Media e memoria. Lineamenti di un nuovo culto del digitale.
Guido Nicolosi
2024-01-01
Abstract
Media e memoria sono legate da un rapporto indissolubile. Fissare, memorizzare, commemorare, richiede sempre un atto di mediazione: pareti, oggetti, linguaggi, media. Il libro ricostruisce l’evoluzione di questo rapporto, dall’arte rupestre fino ai moderni smartphone, indagandone anche le diverse implicazioni sociali. L’autore si sofferma sui rischi legati al nuovo culto “religioso” del digitale. Tutta la nostra memoria sembra dipendere dall’uso compulsivo dei dispositivi digitali. Crediamo in un’entità superiore (la Rete, l’Intelligenza Artificiale, i Social Media) che gestisce le nostre vite. Le nostre speranze, anche di immortalità, derivano da algoritmi per l’archiviazione e l’elaborazione dell’informazione. Quali conseguenze sulle nostre capacità di conoscere? Chi o cosa possiede e controlla la nostra memoria, individuale e collettiva, ovvero la nostra stessa identità? Di fronte all’avanzata di questa “teocrazia tecnologica”, l’autore fa appello ad una nuova “laicità digitale”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.