The stormy period that characterised the years between the first consulate of Caesar and the principate of Augustus caused profound changes to the political-administrative structure of the Sicilian cities and to the institutional condi- tion of their inhabitants; the process of standardisation then triggered continued even in the years following the death of the first emperor. Although this issue has been the subject of some studies, several questions and unresolved issues remain, first and foremost a more precise chronological definition of the events. This contribution clarifies the stages of this process: Latin law was granted to the Sicilians in 45 B.C., while the measure granting Roman citizenship, on the actual application of which one can harbour more than one doubt, was passed in April 44 and annulled in February/ March 43 B.C. In the light of the research conducted here, it can be stated that until the rule of Sextus Pompey (43-36 B.C.) the Sicilians enjoyed only Latin law, while Roman citizenship was granted to individuals. In the following years, however, Octavian allowed the Sicilians to become cives Romani within the new institutional framework created with the transformation of the island cities into colonies and municipia.

Il burrascoso periodo che caratterizzò gli anni tra il primo consolato di Cesare e il principato di Augusto causò pro- fondi mutamenti all’assetto politico-amministrativo delle città siciliane e alla condizione istituzionale dei loro abitanti; il processo di uniformizzazione allora innescato proseguì anche negli anni successivi alla morte del primo imperatore. Nonostante tale tematica sia stata oggetto di alcuni studi, permangono diversi interrogativi e questioni irrisolte, prima fra tutte una più precisa definizione cronologica degli eventi. Il presente contributo chiarisce le tappe di questo pro- cesso: il diritto latino venne elargito ai Siciliani nel 45 a.C., mentre il provvedimento di concessione della cittadinanza romana, sulla cui effettiva applicazione è lecito nutrire più di un dubbio, venne varato nell’aprile del 44 e annullato nel febbraio/marzo del 43 a.C. Alla luce delle ricerche qui condotte è possibile affermare che fino al governo di Sesto Pompeo (43-36 a.C.) i Siciliani godettero solo del diritto latino, mentre la cittadinanza romana fu accordata a singoli individui. Negli anni successivi, invece, Ottaviano consentì ai Siciliani di divenire cives Romani nell’ambito del nuovo quadro istituzionale venutosi a creare con la trasformazione delle città isolane in colonie e municipi.

Siculi cives Romani?

C. Soraci
2024-01-01

Abstract

The stormy period that characterised the years between the first consulate of Caesar and the principate of Augustus caused profound changes to the political-administrative structure of the Sicilian cities and to the institutional condi- tion of their inhabitants; the process of standardisation then triggered continued even in the years following the death of the first emperor. Although this issue has been the subject of some studies, several questions and unresolved issues remain, first and foremost a more precise chronological definition of the events. This contribution clarifies the stages of this process: Latin law was granted to the Sicilians in 45 B.C., while the measure granting Roman citizenship, on the actual application of which one can harbour more than one doubt, was passed in April 44 and annulled in February/ March 43 B.C. In the light of the research conducted here, it can be stated that until the rule of Sextus Pompey (43-36 B.C.) the Sicilians enjoyed only Latin law, while Roman citizenship was granted to individuals. In the following years, however, Octavian allowed the Sicilians to become cives Romani within the new institutional framework created with the transformation of the island cities into colonies and municipia.
2024
978-88-5491-494-0
Il burrascoso periodo che caratterizzò gli anni tra il primo consolato di Cesare e il principato di Augusto causò pro- fondi mutamenti all’assetto politico-amministrativo delle città siciliane e alla condizione istituzionale dei loro abitanti; il processo di uniformizzazione allora innescato proseguì anche negli anni successivi alla morte del primo imperatore. Nonostante tale tematica sia stata oggetto di alcuni studi, permangono diversi interrogativi e questioni irrisolte, prima fra tutte una più precisa definizione cronologica degli eventi. Il presente contributo chiarisce le tappe di questo pro- cesso: il diritto latino venne elargito ai Siciliani nel 45 a.C., mentre il provvedimento di concessione della cittadinanza romana, sulla cui effettiva applicazione è lecito nutrire più di un dubbio, venne varato nell’aprile del 44 e annullato nel febbraio/marzo del 43 a.C. Alla luce delle ricerche qui condotte è possibile affermare che fino al governo di Sesto Pompeo (43-36 a.C.) i Siciliani godettero solo del diritto latino, mentre la cittadinanza romana fu accordata a singoli individui. Negli anni successivi, invece, Ottaviano consentì ai Siciliani di divenire cives Romani nell’ambito del nuovo quadro istituzionale venutosi a creare con la trasformazione delle città isolane in colonie e municipi.
Caesar, Antony, Cicero, Latinitas, civitas
Cesare, Antonio, Cicerone, Latinitas, civitas
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/633749
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