Il foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania, opera dell’architetto milanese Carlo Sada incaricato nel 1879 di progettare un teatro lirico per la città, è uno spazio architettonico in cui governa l’armonia, un piacevole equilibrio tra quantità e qualità di dati che investono la sfera razionale e la sfera spirituale dell’individuo. Pur inserendosi nella progettazione dell’opera a lavori avanzati, il Sada seppe mantenere un perfetto ordine con l’architettura già realizzata servendosi del modulo/misura che scandisce le proporzioni fra le singole parti e il tutto. La sensazione di appagamento che suscita il grande invaso del foyer è determinata dal controllo della misura, intesa non solo come grandezza dimensionale ma come utilizzo moderato ed equilibrato dei rapporti proporzionali attraverso l’uso di tracciati regolatori geometrici sottesi all’architettura. La misura e l’ordine che governano l’impaginato delle pareti - lesene, paraste, colonne, grandi archi - diviene dismisura nel disegno dell’apparato decorativo, con la smisurata presenza di dettagli di origine fitomorfa, antropomorfa e simbolica. Lo studio sperimenta l’approccio alla misura attraverso il rilievo strumentale e fotogrammetrico al fine di individuarne l’utilizzo corretto per la gestione dell’innumerevole quantità di dati di tipo dimensionale e qualitativo. Di fatto, la certezza della quantità e della qualità del dato strumentale, che costituisce in sé patrimonio virtuale inestimabile su cui poter condurre analisi di varia natura, non deve precludere l’interpretazione dello stesso in fase di rappresentazione, quando il dato è selezionato e compreso nella sua vera natura.
Misura e ornamento nel foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania
Gloria Russo;Graziana D'Agostino
;Mariateresa Galizia
2024-01-01
Abstract
Il foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania, opera dell’architetto milanese Carlo Sada incaricato nel 1879 di progettare un teatro lirico per la città, è uno spazio architettonico in cui governa l’armonia, un piacevole equilibrio tra quantità e qualità di dati che investono la sfera razionale e la sfera spirituale dell’individuo. Pur inserendosi nella progettazione dell’opera a lavori avanzati, il Sada seppe mantenere un perfetto ordine con l’architettura già realizzata servendosi del modulo/misura che scandisce le proporzioni fra le singole parti e il tutto. La sensazione di appagamento che suscita il grande invaso del foyer è determinata dal controllo della misura, intesa non solo come grandezza dimensionale ma come utilizzo moderato ed equilibrato dei rapporti proporzionali attraverso l’uso di tracciati regolatori geometrici sottesi all’architettura. La misura e l’ordine che governano l’impaginato delle pareti - lesene, paraste, colonne, grandi archi - diviene dismisura nel disegno dell’apparato decorativo, con la smisurata presenza di dettagli di origine fitomorfa, antropomorfa e simbolica. Lo studio sperimenta l’approccio alla misura attraverso il rilievo strumentale e fotogrammetrico al fine di individuarne l’utilizzo corretto per la gestione dell’innumerevole quantità di dati di tipo dimensionale e qualitativo. Di fatto, la certezza della quantità e della qualità del dato strumentale, che costituisce in sé patrimonio virtuale inestimabile su cui poter condurre analisi di varia natura, non deve precludere l’interpretazione dello stesso in fase di rappresentazione, quando il dato è selezionato e compreso nella sua vera natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.