Il lavoro traccia un quadro della presenza intertestuale della poesia catulliana nell’Italia del Cinquecento. Ogni capitolo è dedicato allo studio dei metodi di imitazione e delle peculiarità di un singolo autore: Ludovico Ariosto, Giovanni Cotta, i fratelli Cosmo e Giano Anisio, Andrea Navagero, Francesco Maria Molza, Nicolò d’Arco e Marcantonio Flaminio sono tra gli autori studiati. Si cerca di capire se esista un’evoluzione dell’imitazione catulliana nella loro produzione letteraria e si definiscono le poesie che fungono da modelli prediletti di ogni singolo autore. La presenza intertestuale di Catullo viene studiata dal punto di vista tematico, linguistico e retorico, con qualche accenno alla metrica. La seconda sezione analizza la traduzione del carme 64 di Catullo scritta da Luigi Alamanni, che è stata qui edita secondo criteri moderni e commentata nel dettaglio.
Il “Rinascimento” di Catullo. Imitazioni e traduzioni nel primo Cinquecento italiano
Giandamiano Bovi
Primo
2025-01-01
Abstract
Il lavoro traccia un quadro della presenza intertestuale della poesia catulliana nell’Italia del Cinquecento. Ogni capitolo è dedicato allo studio dei metodi di imitazione e delle peculiarità di un singolo autore: Ludovico Ariosto, Giovanni Cotta, i fratelli Cosmo e Giano Anisio, Andrea Navagero, Francesco Maria Molza, Nicolò d’Arco e Marcantonio Flaminio sono tra gli autori studiati. Si cerca di capire se esista un’evoluzione dell’imitazione catulliana nella loro produzione letteraria e si definiscono le poesie che fungono da modelli prediletti di ogni singolo autore. La presenza intertestuale di Catullo viene studiata dal punto di vista tematico, linguistico e retorico, con qualche accenno alla metrica. La seconda sezione analizza la traduzione del carme 64 di Catullo scritta da Luigi Alamanni, che è stata qui edita secondo criteri moderni e commentata nel dettaglio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.