Il progresso tecnico-scientifico, segnato dall’avvento delle biotecnologie, delle ICT e dell’intelligenza artificiale, ha svelato al giurista la complessità della relazione corpo-persona, mettendo a dura prova la tenuta del sistema e delle tradizionali categorie civilistiche. Nel tentativo di restituire al «diritto sul corpo» una essenziale forma di razionalità sistematica, l’indagine si indirizza anzitutto alla ricostruzione dei principi e delle regole di carattere generale, delineando il «paradigma identitario» dei diritti relativi al corpo, nell’accezione classica di entità materiale e naturale, e rinvenendo nella c.d. autodeterminazione biotecnologica la situazione giuridica esistenziale attraverso cui la persona realizza il «governo» del corpo (intero e separato). L’attenzione si sposta poi sui conflitti allocativi riguardanti il corpo «oggetto» della ricerca scientifica post – genomica, allo scopo di tracciare le regole di circolazione dei campioni biologici umani e i correlati modelli di governance per il tramite delle biobanche. Si evidenzia così, per un verso, la possibilità di un fruttuoso rapporto di interazione tra il diritto civile classico e il biodiritto civile, dimostrando che tanto istituti e categorie della tradizione giuridica quanto istituti «alieni» possano (ri)adattarsi alle nuove questioni sollevate dal corpo biotecnologico; si mette in luce, per altro verso, che il c.d. paradigma identitario consente, tanto sul piano assiologico quanto sul piano dello ius positum, di declinare il diritto sul corpo in senso solidaristico, senza al contempo privare la persona del proprio diritto all’autodeterminazione.

Corpo e Diritto. Autodeterminazione biotecnologica e istanze solidaristiche.

Ilenia Rapisarda
2025-01-01

Abstract

Il progresso tecnico-scientifico, segnato dall’avvento delle biotecnologie, delle ICT e dell’intelligenza artificiale, ha svelato al giurista la complessità della relazione corpo-persona, mettendo a dura prova la tenuta del sistema e delle tradizionali categorie civilistiche. Nel tentativo di restituire al «diritto sul corpo» una essenziale forma di razionalità sistematica, l’indagine si indirizza anzitutto alla ricostruzione dei principi e delle regole di carattere generale, delineando il «paradigma identitario» dei diritti relativi al corpo, nell’accezione classica di entità materiale e naturale, e rinvenendo nella c.d. autodeterminazione biotecnologica la situazione giuridica esistenziale attraverso cui la persona realizza il «governo» del corpo (intero e separato). L’attenzione si sposta poi sui conflitti allocativi riguardanti il corpo «oggetto» della ricerca scientifica post – genomica, allo scopo di tracciare le regole di circolazione dei campioni biologici umani e i correlati modelli di governance per il tramite delle biobanche. Si evidenzia così, per un verso, la possibilità di un fruttuoso rapporto di interazione tra il diritto civile classico e il biodiritto civile, dimostrando che tanto istituti e categorie della tradizione giuridica quanto istituti «alieni» possano (ri)adattarsi alle nuove questioni sollevate dal corpo biotecnologico; si mette in luce, per altro verso, che il c.d. paradigma identitario consente, tanto sul piano assiologico quanto sul piano dello ius positum, di declinare il diritto sul corpo in senso solidaristico, senza al contempo privare la persona del proprio diritto all’autodeterminazione.
2025
9788849559941
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/687031
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