Il presente studio illustra i risultati di una sperimentazione didattica condotta presso il Museo della Rappresentazione (MuRa) dell’Università degli Studi di Catania, focalizzata sull’intersezione tra lin-guaggio testuale e rappresentazione visiva attraverso tecniche di Intelligenza Artificiale (IA). L’oggetto dell’indagine è stato il processo di trasposizione di descrizioni testuali in immagini generate dall’IA, prendendo come riferimento le Carceri d’Invenzione di Giovan Battista Piranesi.La sperimentazione ha coinvolto studenti di una scuola secondaria di secondo grado, impegnati nella creazione di immagini che riproducessero le incisioni piranesiane. L’attività si è articolata in un labora-torio di lettura, basato sull’analisi di testi d’autore, e un laboratorio di scrittura, in cui gli studenti hanno redatto delle descrizioni, successivamente elaborate dall’IA per generare immagini.L’IA emerge come un innovativo strumento didattico e interdisciplinare, introducendo nuove modalità di approccio all’arte e alla sua interpretazione.Tuttavia, i risultati hanno evidenziato come la qualità e la struttura del testo influenzino significativa-mente l’output visivo, rivelando le potenzialità ma anche i limiti dell’IA nel restituire la complessità architettonica e prospettica delle opere originali, nonché nella gestione di temi sensibili come violenza e sofferenza, mettendo in luce la complessità del rapporto tra tecnologia e arte
Èkphrasis digitali: le Carceri di Piranesi tra parole e immaginico
Simona Calvagna;Nicoletta Campofiorito;Graziana D’Agostino;Mariateresa Galizia;Raissa Garozzo;Gloria Russo;Cettina Santagati
2025-01-01
Abstract
Il presente studio illustra i risultati di una sperimentazione didattica condotta presso il Museo della Rappresentazione (MuRa) dell’Università degli Studi di Catania, focalizzata sull’intersezione tra lin-guaggio testuale e rappresentazione visiva attraverso tecniche di Intelligenza Artificiale (IA). L’oggetto dell’indagine è stato il processo di trasposizione di descrizioni testuali in immagini generate dall’IA, prendendo come riferimento le Carceri d’Invenzione di Giovan Battista Piranesi.La sperimentazione ha coinvolto studenti di una scuola secondaria di secondo grado, impegnati nella creazione di immagini che riproducessero le incisioni piranesiane. L’attività si è articolata in un labora-torio di lettura, basato sull’analisi di testi d’autore, e un laboratorio di scrittura, in cui gli studenti hanno redatto delle descrizioni, successivamente elaborate dall’IA per generare immagini.L’IA emerge come un innovativo strumento didattico e interdisciplinare, introducendo nuove modalità di approccio all’arte e alla sua interpretazione.Tuttavia, i risultati hanno evidenziato come la qualità e la struttura del testo influenzino significativa-mente l’output visivo, rivelando le potenzialità ma anche i limiti dell’IA nel restituire la complessità architettonica e prospettica delle opere originali, nonché nella gestione di temi sensibili come violenza e sofferenza, mettendo in luce la complessità del rapporto tra tecnologia e arteI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


