Il contributo presenta, a partire da una sintesi dei lavori di ricerca nel panorama nazionale e internazionale, il fenomeno delle componenti orali della LIS come risultato di un compromesso tra il significato che il segnante vuole trasmettere, la componente articolatoria del segno che la veicola (forma, ritmo, velocità) e numerose variabili di tipo pragmatico e sociolinguistico. Le autrici propongono una descrizione e classificazione del fenomeno che parte da questioni di natura epistemologica e grafo-linguistica e che segue una impostazione teorica di tipo cognitivo e sociosemiotico. Il fine è dimostrare che le due categorie discrete in cui tradizionalmente sono distinte le componenti orali delle lingue dei segni: gesti labiali e labializzazioni, sono in realtà i due estremi di un continuum e, se osservate senza il condizionamento che deriva dal nostro status di parlanti-udenti, si presentano come una complessa ed eterogenea forma di oralità co-segnica, non dissimile dalla gestualità co-verbale delle lingue parlate. In questa prospettiva, il fenomeno delle componenti orali adempie a funzioni di natura semantica, pragmatica e metadiscorsiva per assicurare intelligibilità e stabilità alla comunicazione e restituisce un quadro multifattoriale e convincente del continuum azione-gesto-segno-parola su cui si fonda la comunicazione di tutti gli esseri umani e non solo di quelli segnanti.
Le componenti orali della LIS nel continuum azione-gesto-segno-parola
Fontana Sabina
2025-01-01
Abstract
Il contributo presenta, a partire da una sintesi dei lavori di ricerca nel panorama nazionale e internazionale, il fenomeno delle componenti orali della LIS come risultato di un compromesso tra il significato che il segnante vuole trasmettere, la componente articolatoria del segno che la veicola (forma, ritmo, velocità) e numerose variabili di tipo pragmatico e sociolinguistico. Le autrici propongono una descrizione e classificazione del fenomeno che parte da questioni di natura epistemologica e grafo-linguistica e che segue una impostazione teorica di tipo cognitivo e sociosemiotico. Il fine è dimostrare che le due categorie discrete in cui tradizionalmente sono distinte le componenti orali delle lingue dei segni: gesti labiali e labializzazioni, sono in realtà i due estremi di un continuum e, se osservate senza il condizionamento che deriva dal nostro status di parlanti-udenti, si presentano come una complessa ed eterogenea forma di oralità co-segnica, non dissimile dalla gestualità co-verbale delle lingue parlate. In questa prospettiva, il fenomeno delle componenti orali adempie a funzioni di natura semantica, pragmatica e metadiscorsiva per assicurare intelligibilità e stabilità alla comunicazione e restituisce un quadro multifattoriale e convincente del continuum azione-gesto-segno-parola su cui si fonda la comunicazione di tutti gli esseri umani e non solo di quelli segnanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


