Il presente lavoro è una prima “fotografia” del pluralismo religioso che avanza in un’Italia in profondo mutamento. All’immagine un tempo monolitica di un Paese compattamente cattolico sta sostituendosi un mosaico assai variegato. In questo periodo di transizione da una società europea fondata storicamente su una religione dominante a una connotata dalla diversità, nel quale la scienza e i principi etici religiosi si fronteggiano e si diffonde il pluralismo religioso, determinato dalla globalizzazione dei flussi migratori, dalla pressione delle comunicazioni di massa e da internet, la chiesa vede diminuire i suoi credenti che, sempre più deboli e confusi, prendono le vie dell’agnosticismo e dell’indifferentismo o cercano nuovi punti di riferimento nel cosiddetto “mercato delle religioni”. Questa “società liquida”, caratterizzata dall’instabilità, dall’incertezza, dalla precarietà e dalla mancanza di quella solidarietà che un tempo trovava riscontro nei principi fondanti della religione, conduce infatti a quella fragilità identitaria che oggi si riscontra nei giovani e trova soluzioni o nel fondamentalismo religioso, o nella conversione da una fede all’altra o nell’allontanamento dalla fede. Compito del geografo non è tanto quello di individuare le soluzioni a problemi di così vasta portata che richiedono lo sforzo sinergico di studiosi quali teologi, storici, sociologi e politologi, quanto di offrire un quadro sulla geografia della fede in Italia e individuare i segni del pluralismo religioso presenti nei paesaggi materiali e immateriali dei territori.

Il pluralismo religioso in un'Italia che cambia

Maria Sorbello
2025-01-01

Abstract

Il presente lavoro è una prima “fotografia” del pluralismo religioso che avanza in un’Italia in profondo mutamento. All’immagine un tempo monolitica di un Paese compattamente cattolico sta sostituendosi un mosaico assai variegato. In questo periodo di transizione da una società europea fondata storicamente su una religione dominante a una connotata dalla diversità, nel quale la scienza e i principi etici religiosi si fronteggiano e si diffonde il pluralismo religioso, determinato dalla globalizzazione dei flussi migratori, dalla pressione delle comunicazioni di massa e da internet, la chiesa vede diminuire i suoi credenti che, sempre più deboli e confusi, prendono le vie dell’agnosticismo e dell’indifferentismo o cercano nuovi punti di riferimento nel cosiddetto “mercato delle religioni”. Questa “società liquida”, caratterizzata dall’instabilità, dall’incertezza, dalla precarietà e dalla mancanza di quella solidarietà che un tempo trovava riscontro nei principi fondanti della religione, conduce infatti a quella fragilità identitaria che oggi si riscontra nei giovani e trova soluzioni o nel fondamentalismo religioso, o nella conversione da una fede all’altra o nell’allontanamento dalla fede. Compito del geografo non è tanto quello di individuare le soluzioni a problemi di così vasta portata che richiedono lo sforzo sinergico di studiosi quali teologi, storici, sociologi e politologi, quanto di offrire un quadro sulla geografia della fede in Italia e individuare i segni del pluralismo religioso presenti nei paesaggi materiali e immateriali dei territori.
2025
9788894690187
Secolarizzazione, transizione, migrazioni, crisi, religione,
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/695951
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