Il paradigma dell'illusione

The term “illusion” is part of a wide constellation of significants that language and literature can incessantly vary and amplify with always new synonyms and metaphors. According to our research, the terms which systematically recur in the texts about illusion are at least three: the subject of illusion (both active and passive), the veil and the idol. These three terms (or their numerous and often surprising synonyms) are the fundamental significants around whom the illusion’s dispositive rotates and which generate the literary treatment of the theme. Moreover, if the veil is metaphor of each curtain, if the idol appoints the simulacra which flows in a stage, then the illusion finds its privileged scene in the theatre, term the latter that often is placed side by side to the former ones, but whose meaning is already implicit in the triad subject-veil-idol. This triad is so repeated, in an impressive way, in all the texts of the occidental literary tradition from origins to our days, that illusion may be numbered as a kind of peculiar connection of man to his own desire and to the world as well, and not only as a deceptive and erroneous perception.

Il termine illusione fa parte di un’ampia costellazione di significanti che la lingua e la letteratura possono incessantemente variare e ampliare con sempre nuovi sinonimi e metafore. Sono almeno tre i termini che sistematicamente ricorrono in tutti i testi dell’illusione che abbiamo potuto indagare: il soggetto attivo o passivo dell’illusione, il velo, l’idolo. Questi tre termini (o i loro molteplici e spesso sorprendenti sinonimi) sono i significanti fondamentali attorno a cui ruota il dispositivo dell’illusione e che generano quindi la trattazione letteraria del tema. Inoltre, se il velo è metafora di ogni sipario, se l’idolo designa i simulacri che scorrono su una scena, allora l’illusione trova il suo luogo prediletto nel teatro, termine quest’ultimo che spesso si affianca ai precedenti, ma il cui senso è implicito già nella triade soggetto-velo-idolo. Questa triade si ripete, in modo impressionante, in tutti i testi della tradizione letteraria occidentale dalle origini ai giorni nostri, sì da far ascrivere l’illusione ad un tipo di relazione particolare dell’uomo col proprio desiderio e col mondo, e non soltanto ad un errore di percezione.