Le acque derivanti dalla molitura delle olive (AV) sono notoriamente dei reflui ad elevato impatto ambientale (Di Serio et al., 2008) a causa dell’elevata conducibilità elettrica (EC), del basso pH, dell’elevato carico organico (COD e BOD5) e della presenza di sostanze polifenoliche. Queste ultime presenti nelle olive, in larga misura idrosolubili, si ritrovano per il 53% nelle AV e solo per il 2% nell’olio (Rodis et al., 2002) e sono responsabili dell’elevata attività fitotossica e antimicrobica delle AV e della classificazione di queste acque come refluo da smaltire. Tra le tecniche di detossificazione delle AV al fine del loro reimpiego in agricoltura e del contenimento dei rilevanti costi di smaltimento, l’adsorbimento su matrici atossiche sembra essere quello più realizzabile. In particolare esperienze di laboratorio (Garcia-Araya et al., 2003) hanno mostrato significative diminuzioni dei polifenoli in soluzioni acquose per effetto dell’aggiunta di carbone attivato (CA). Scopo della ricerca è stato di valutare la capacità di adsorbimento dei polifenoli presenti nelle AV da parte di dosi crescenti di CA e l’effetto esplicato dalle acque così trattate sulla germinazione di semi di due specie erbacee differenti: Chenopodium quinoa Willd. e Lolium multiflorum Lam.
VALUTAZIONE DELL’EFFETTO DI ACQUE REFLUE OLEARIE TAL QUALI E DETOSSIFICATE SULLA GERMINAZIONE DI CHENOPODIUM QUINOA WILLD. E LOLIUM MULTIFLORUM LAM.
BARBERA, Antonio Carlo;
2012-01-01
Abstract
Le acque derivanti dalla molitura delle olive (AV) sono notoriamente dei reflui ad elevato impatto ambientale (Di Serio et al., 2008) a causa dell’elevata conducibilità elettrica (EC), del basso pH, dell’elevato carico organico (COD e BOD5) e della presenza di sostanze polifenoliche. Queste ultime presenti nelle olive, in larga misura idrosolubili, si ritrovano per il 53% nelle AV e solo per il 2% nell’olio (Rodis et al., 2002) e sono responsabili dell’elevata attività fitotossica e antimicrobica delle AV e della classificazione di queste acque come refluo da smaltire. Tra le tecniche di detossificazione delle AV al fine del loro reimpiego in agricoltura e del contenimento dei rilevanti costi di smaltimento, l’adsorbimento su matrici atossiche sembra essere quello più realizzabile. In particolare esperienze di laboratorio (Garcia-Araya et al., 2003) hanno mostrato significative diminuzioni dei polifenoli in soluzioni acquose per effetto dell’aggiunta di carbone attivato (CA). Scopo della ricerca è stato di valutare la capacità di adsorbimento dei polifenoli presenti nelle AV da parte di dosi crescenti di CA e l’effetto esplicato dalle acque così trattate sulla germinazione di semi di due specie erbacee differenti: Chenopodium quinoa Willd. e Lolium multiflorum Lam.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.