Italo Calvino ci ha lasciato otto interventi editi su Carlo Levi, l’ultimo dei quali è una Presentazione a un’elegante cartella che raccoglie sette litografie per il Cristo si è fermato a Eboli (Torino 1974). Si tratta di uno scritto d’occasione tra i più belli dedicati da Calvino all’amico pittore e scrittore, che morirà di lì a poco il 4 gennaio 1975. Questo densissimo saggio merita oggi di essere riletto e meditato. La rilettura del capolavoro di Levi è stata fatta quasi esclusivamente alla luce di queste ultime profonde suggestioni calviniane, che permettono di focalizzare il rapporto reciproco tra il confinato medico e i contadini. A rigore si può affermare che è stata l’irrinunciabile domanda dei contadini, che ha fatto di Carlo Levi un medico-mago-taumaturgo. Ed è proprio la sua singolare pratica terapeutica rivolta a curare e a combattere la malattia, la malaria specialmente, che si è cercato di illustrare. Molti sono i luoghi nei quali la narrazione del Cristo tratta la malattia che intacca non solo il fisico, ma anche le passioni degli uomini e perfino l’intera natura di Gagliano, facendo di quest’ultima un paesaggio desolato, una singolare Waste Land lucana contagiata dalla peste.

Cristo si è fermato a Eboli: "il diario degli anni della peste

GALVAGNO, Rosalba
2015-01-01

Abstract

Italo Calvino ci ha lasciato otto interventi editi su Carlo Levi, l’ultimo dei quali è una Presentazione a un’elegante cartella che raccoglie sette litografie per il Cristo si è fermato a Eboli (Torino 1974). Si tratta di uno scritto d’occasione tra i più belli dedicati da Calvino all’amico pittore e scrittore, che morirà di lì a poco il 4 gennaio 1975. Questo densissimo saggio merita oggi di essere riletto e meditato. La rilettura del capolavoro di Levi è stata fatta quasi esclusivamente alla luce di queste ultime profonde suggestioni calviniane, che permettono di focalizzare il rapporto reciproco tra il confinato medico e i contadini. A rigore si può affermare che è stata l’irrinunciabile domanda dei contadini, che ha fatto di Carlo Levi un medico-mago-taumaturgo. Ed è proprio la sua singolare pratica terapeutica rivolta a curare e a combattere la malattia, la malaria specialmente, che si è cercato di illustrare. Molti sono i luoghi nei quali la narrazione del Cristo tratta la malattia che intacca non solo il fisico, ma anche le passioni degli uomini e perfino l’intera natura di Gagliano, facendo di quest’ultima un paesaggio desolato, una singolare Waste Land lucana contagiata dalla peste.
2015
9788846741851
Carlo Levi; diario; peste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/75102
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