Il possibile impiego su larga scala dell’Arundo donax L., quale specie da impiegare per la produzione di biomassa o negli impianti di fitodepurazione, richiede la produzione di un numero elevato di piante geneticamente simili, coetanee e quindi caratterizzate da un’omogeneità di sviluppo sia della parte aerea che dell’apparato radicale. Tale uniformità genotipica si riflette sulla produzione di biomassa e sull’efficienza depurativa del letto di fitodepurazione, influenzando altresì l’emissione di sostanze gassose dal sistema quali i gas serra (CO2, CH4 e N2O). La propagazione ‘in vitro’ risulta essere un valido metodo di moltiplicazione in grado di raggiungere gli obiettivi sopra riportati. Le fasi più delicate di questa tecnica di propagazione sono il passaggio dal vitro al vivo (ambientamento) e le prime fasi di post-ambientamento. L’impiego di specifici funghi micorrizici potrebbe ridurre gli stress favorendo l'attecchimento e lo sviluppo delle plantule (Lovato et al., 1996; Cavallaro et al., 2007; Kapoor et al., 2008; Castiglione et al., 2009). La micorizzazione infatti influenza positivamente l’assorbimento di nutrienti e di acqua, incrementa la resistenza ai patogeni, migliora la sintesi degli ormoni della crescita e l’adattabilità alle condizioni pedo-climatiche durante lo sviluppo in campo (Rai, 2001; Lingua et al., 2002; Kapoor et al., 2007; Chaudhary et al., 2008; Kaushih et al., 2012; Parkash et al., 2011a,b; Singh et al., 2012). In considerazione a quanto riportato è stata effettuata una ricerca per valutare la risposta di plantule micropropagate di Arundo all’inoculazione con funghi micorrizici arbuscolari nella fase di post-ambientamento.

Effetto della Micorizzazione su Piante Micropropagate di Arundo donax L. Durante le Prime Fasi di Post-Ambientamento

BARBERA, Antonio Carlo;
2013-01-01

Abstract

Il possibile impiego su larga scala dell’Arundo donax L., quale specie da impiegare per la produzione di biomassa o negli impianti di fitodepurazione, richiede la produzione di un numero elevato di piante geneticamente simili, coetanee e quindi caratterizzate da un’omogeneità di sviluppo sia della parte aerea che dell’apparato radicale. Tale uniformità genotipica si riflette sulla produzione di biomassa e sull’efficienza depurativa del letto di fitodepurazione, influenzando altresì l’emissione di sostanze gassose dal sistema quali i gas serra (CO2, CH4 e N2O). La propagazione ‘in vitro’ risulta essere un valido metodo di moltiplicazione in grado di raggiungere gli obiettivi sopra riportati. Le fasi più delicate di questa tecnica di propagazione sono il passaggio dal vitro al vivo (ambientamento) e le prime fasi di post-ambientamento. L’impiego di specifici funghi micorrizici potrebbe ridurre gli stress favorendo l'attecchimento e lo sviluppo delle plantule (Lovato et al., 1996; Cavallaro et al., 2007; Kapoor et al., 2008; Castiglione et al., 2009). La micorizzazione infatti influenza positivamente l’assorbimento di nutrienti e di acqua, incrementa la resistenza ai patogeni, migliora la sintesi degli ormoni della crescita e l’adattabilità alle condizioni pedo-climatiche durante lo sviluppo in campo (Rai, 2001; Lingua et al., 2002; Kapoor et al., 2007; Chaudhary et al., 2008; Kaushih et al., 2012; Parkash et al., 2011a,b; Singh et al., 2012). In considerazione a quanto riportato è stata effettuata una ricerca per valutare la risposta di plantule micropropagate di Arundo all’inoculazione con funghi micorrizici arbuscolari nella fase di post-ambientamento.
2013
9788890849909
Arundo donax L.; micorrize; micropropagazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/75496
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