Introduzione La dissecazione aortica rientra tra le sindromi aortiche acute cui può seguire il decesso per rottura dell’aorta se non diagnosticata e trattata tempestivamente (1, 2). Il tratto di aorta dissecato presenta lacerazione della tonaca media, con formazione di un canale di sangue nello spessore della parete e separazione della media dall'avventizia. Tutti i meccanismi di indebolimento della tonaca media dell’aorta conducono ad un incremento dello stress parietale, il che può indurre ad una dilatazione aortica e formazione di un aneurisma, eventualmente con conseguente emorragia intramurale, dissezione aortica o rottura. Il sintomo principale è il dolore, molto intenso e continuo, lacerante, trafittivo, dilaniante. Il dolore è localizzato più comunente nel precordio, ma è frequente anche nell'area interscapolare, quando la dissezione coinvolge l'aorta discendente toracica. Ai fini diagnostici, i valori ematochimici e l’ECG sono di scarsa utilità mentre sono indicate le indagini ecografiche e radiografiche (3). Materiali e Metodi Un giovane si recava presso il pronto soccorso di un nosocomio siciliano, riferendo la comparsa da circa due ore di dolore trafittivo al torace. Il medico di PS raccoglieva l’anamnesi, e dopo aver eseguito gli esami previsti per la diagnosi differenziale del dolore toracico, formulava diagnosi di algie costali da esposizione in ambienti freddi (da anamnesi lavorativa), dimetteva il paziente con indicazione di terapia farmacologica antalgica al bisogno. Rientrato al proprio domicilio, durante la notte il giovane accusava riacutizzazione della sintomatologia algica, seguita dal decesso. Il P.M. disponeva consulenza tecnica per esame della documentazione sanitaria ed esame necroscopico. Risultati L’esame clinico e i primi accertamenti eseguiti dal medico di P.S. suggerivano quale possibile causa del dolore la mialgia da esposizione al freddo e non erano indicativi di ulteriore approfondimento diagnostico. L’eame autoptico accertava quale causa della morte la rottura dell’arco aortico con spandimento ematico in cavità pleurica sinistra conseguente a dissecazione acuta in sede di malformazione congenita ovvero di coartazione a localizzazione post-duttale (tipo adulto). Conclusioni Pur adottando un comportamento professionale conforme a quanto previsto dalle linee guida in caso di dolore toracico, la patologia aortica acuta non era tempestivamente acceratata e di conseguenza il giovane non poteva giovare dei trattamenti terapeutici mirati a prevenire la rottura dell’aorta e quindi il decesso. In tale contesto, si nutrono perplessità riguardo al ruolo delle linee guida previsto dal decreto Balduzzi.
DECESSO PER ROTTURA DELL’ARCO AORTICO IN SOGGETTO GIOVANE CON COARTAZIONE CONGENITA POST-DUTTALE
CASCIO, Orazio
2013-01-01
Abstract
Introduzione La dissecazione aortica rientra tra le sindromi aortiche acute cui può seguire il decesso per rottura dell’aorta se non diagnosticata e trattata tempestivamente (1, 2). Il tratto di aorta dissecato presenta lacerazione della tonaca media, con formazione di un canale di sangue nello spessore della parete e separazione della media dall'avventizia. Tutti i meccanismi di indebolimento della tonaca media dell’aorta conducono ad un incremento dello stress parietale, il che può indurre ad una dilatazione aortica e formazione di un aneurisma, eventualmente con conseguente emorragia intramurale, dissezione aortica o rottura. Il sintomo principale è il dolore, molto intenso e continuo, lacerante, trafittivo, dilaniante. Il dolore è localizzato più comunente nel precordio, ma è frequente anche nell'area interscapolare, quando la dissezione coinvolge l'aorta discendente toracica. Ai fini diagnostici, i valori ematochimici e l’ECG sono di scarsa utilità mentre sono indicate le indagini ecografiche e radiografiche (3). Materiali e Metodi Un giovane si recava presso il pronto soccorso di un nosocomio siciliano, riferendo la comparsa da circa due ore di dolore trafittivo al torace. Il medico di PS raccoglieva l’anamnesi, e dopo aver eseguito gli esami previsti per la diagnosi differenziale del dolore toracico, formulava diagnosi di algie costali da esposizione in ambienti freddi (da anamnesi lavorativa), dimetteva il paziente con indicazione di terapia farmacologica antalgica al bisogno. Rientrato al proprio domicilio, durante la notte il giovane accusava riacutizzazione della sintomatologia algica, seguita dal decesso. Il P.M. disponeva consulenza tecnica per esame della documentazione sanitaria ed esame necroscopico. Risultati L’esame clinico e i primi accertamenti eseguiti dal medico di P.S. suggerivano quale possibile causa del dolore la mialgia da esposizione al freddo e non erano indicativi di ulteriore approfondimento diagnostico. L’eame autoptico accertava quale causa della morte la rottura dell’arco aortico con spandimento ematico in cavità pleurica sinistra conseguente a dissecazione acuta in sede di malformazione congenita ovvero di coartazione a localizzazione post-duttale (tipo adulto). Conclusioni Pur adottando un comportamento professionale conforme a quanto previsto dalle linee guida in caso di dolore toracico, la patologia aortica acuta non era tempestivamente acceratata e di conseguenza il giovane non poteva giovare dei trattamenti terapeutici mirati a prevenire la rottura dell’aorta e quindi il decesso. In tale contesto, si nutrono perplessità riguardo al ruolo delle linee guida previsto dal decreto Balduzzi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.