Il danneggiamento delle arance nel post-raccolta: l'effetto degli urti

This paper reports the results of a two-year piece of research aimed at evaluating the mechanical damage of oranges during post-harvest processes. To this end, number, intensity and distribution of the impacts that an orange on average suffers, were measured in two packing lines by means of an Instrumented Sphere IS100, so as to identify the zones that require intervention. At the same time, oranges cv “Tarocco”, similar to those packed in packing lines, were subjected in the laboratory to impacts of known characteristics, so as to determine their susceptibility to the development of external damage affecting marketability. The study of the packing lines shows that an orange is on average subjected to between 125 and 135 impacts/replicate and that the fruit drops at the end of the conveyor belts that link two consecutive machines, are the main source of impacts. The laboratory impact tests produced very similar results in both years, except for percentage weight loss, fruit firmness, and percentage of small defects, these being greater among the oranges used in 2004, due to the different meteorological conditions of the year. Percentage weight loss, percentage of energy absorbed, and fruit firmness did not depend on the impact characteristics, while the tests with the highest number of impacts produced the highest percentage of damaged oranges.

La ricerca riporta i risultati di una sperimentazione biennale finalizzata alla valutazione del danneggiamento delle arance a seguito della lavorazione post-raccolta. A tal fine, adoperando una sfera sensorizzata IS100, si è provveduto a misurare numero, entità e distribuzione degli urti mediamente subiti da un frutto in due linee di confezionamento, così da individuare i punti critici ove intervenire. Parallelamente, in laboratorio, si è provveduto a sottoporre ad urti di caratteristiche note arance cv Tarocco in condizioni analoghe a quelle lavorate nei magazzini e a valutare la loro suscettibilità a manifestare danni esteriori tali da pregiudicarne la commercializzazione. Le indagini condotte nelle linee hanno evidenziato che un frutto subisce mediamente da 125 a 135 urti dal suo ingresso fino al confezionamento e che i dislivelli normalmente esistenti fra due macchine consecutive rappresentano i punti più critici sia per numero che per intensità degli urti trasmessi ai frutti. La sperimentazione in laboratorio ha prodotto risultati molto simili nei due anni, se si eccettua un calo percentuale di massa, una durezza e una percentuale di difetti di lieve intensità superiore nelle arance utilizzate nel 2004, attribuibile al diverso andamento climatico dell’annata agrumaria. Per il resto, calo percentuale di massa, percentuale di energia assorbita e durezza sono risultati indipendenti dalle condizioni d’urto, mentre le prove con il maggior numero di urti hanno determinato l’insorgenza di percentuali di dannegiamento più elevate.