La Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Orientale viene istituita nel 1939 ed affidata a Piero Gazzola, chiamato al suo primo incarico dirigenziale. Gli anni nei quali egli si trattiene in Sicilia orientale sono densi di responsabilità e di impegni e sicuramente significativi per gli indirizzi che occorre fornire alla nuova struttura territoriale di tutela. Tali attività verranno in gran parte ereditate da Armando Dillon che, già nel 1941, gli succede alla direzione della Soprintendenza e si ritrova a dover fronteggiare le emergenze legate agli eventi bellici. Il contributo prende in esame questo passaggio di consegne, interrogandosi sul contributo che l’esperienza siciliana ha avuto per entrambi i personaggi e sui motivi di continuità o di divergenza riscontrabili fra le due direzioni. La lettura della vicenda rivela, peraltro, un dialogo costante fra i responsabili degli uffici periferici e le strutture centrali, attraverso il quale filtra un dibattito che, lungi dal connotarsi per sterilità burocratica, rivela dei protagonisti gli interessi, la maturazione culturale, lo scambio di idee e la necessità del confronto con i propri superiori sono anche i referenti culturali principali.
Gazzola e Dillon, una staffetta alla Soprintendenza della Sicilia
VITALE, MARIA
2009-01-01
Abstract
La Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Orientale viene istituita nel 1939 ed affidata a Piero Gazzola, chiamato al suo primo incarico dirigenziale. Gli anni nei quali egli si trattiene in Sicilia orientale sono densi di responsabilità e di impegni e sicuramente significativi per gli indirizzi che occorre fornire alla nuova struttura territoriale di tutela. Tali attività verranno in gran parte ereditate da Armando Dillon che, già nel 1941, gli succede alla direzione della Soprintendenza e si ritrova a dover fronteggiare le emergenze legate agli eventi bellici. Il contributo prende in esame questo passaggio di consegne, interrogandosi sul contributo che l’esperienza siciliana ha avuto per entrambi i personaggi e sui motivi di continuità o di divergenza riscontrabili fra le due direzioni. La lettura della vicenda rivela, peraltro, un dialogo costante fra i responsabili degli uffici periferici e le strutture centrali, attraverso il quale filtra un dibattito che, lungi dal connotarsi per sterilità burocratica, rivela dei protagonisti gli interessi, la maturazione culturale, lo scambio di idee e la necessità del confronto con i propri superiori sono anche i referenti culturali principali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.