The utopian genre – which notoriously flourished in seventeenth-century England on account of a peculiar historical-political-cultural conjuncture – attracted Margaret Cavendish’s (c. 1617-73) interest not so much because of its ideological flexibility allowing for countless metamorphoses, as because it appeared to be the ideal genre wherein immanent and transcendent instances could be conjoined. This essay intends to prove that Cavendish’s utopian romance "The Description of a New World, Called the Blazing World" is the privileged ground where the strategies and aims of the author’s visionary writing can be best appreciated. While performatively staging the scientific dilemmas unresolved by the new experimental method advocated by the Royal Society, “The Blazing World” proposes in its stead a boldly visionary epistemology. Thanks to the joined publication with the philosophical treatise “Observations upon Experimental Philosophy”, the author’s alternative epistemology is predicated upon multiple mutual exchanges between philosophical speculation and fantastic invention. The rules of “poetical description” legislate for both discourses which, therefore, equally participate in the writing’s visionary quality. Cavendish thus discovers – by literally inventing them – the most powerful metaphoric lenses able to cast light on the invisible: in this way, sight is turned into insight, that is to say, into gnoseological vision and literary creation at the same time.

L’interesse di Margaret Cavendish (c. 1617-73) verso il genere utopico – che nel corso del Seicento conobbe una fioritura senza pari e infinite metamorfosi a causa della peculiare congiuntura storico-politico-culturale e delle attese millenaristiche cui diede impulso – sembra essere scaturito non tanto dalla sua duttilità ideologica, così attraente per molti contemporanei variamente schierati, quanto piuttosto dal suo potenziale come genere ideale onde coniugare i piani dell’immanenza e della trascendenza. Il saggio punta a dimostrare come il testo utopico "The Description of a New World, Called the Blazing World" risulti essere il ‘luogo’ privilegiato per un esame delle procedure e degli obiettivi della scrittura visionaria dell’autrice. Rappresentando i dilemmi che il metodo sperimentale propugnato dalla Royal Society lasciava irrisolti, The Blazing World costituisce in sua vece una epistemologia audacemente visionaria predicata, grazie alla veste editoriale congiunta con il testo più propriamente filosofico Observations upon Experimental Philosophy, sulla fluidità e molteplicità degli scambi reciproci tra speculazione filosofica ed invenzione fantastica: entrambe “poetical description”, partecipano parimenti di quella qualità visionaria della scrittura che scopre – inventandolo – il potente cannocchiale metaforico in grado di rischiarare l’invisibile e di trasformarlo in visione, ovvero illuminazione gnoseologica e creazione letteraria ad un tempo.

Immaginario visionario ed esplorazione epistemica nell'"utopia fiammeggiante" di Margaret Cavendish

NICOLOSI, MARIA GRAZIA
2007-01-01

Abstract

The utopian genre – which notoriously flourished in seventeenth-century England on account of a peculiar historical-political-cultural conjuncture – attracted Margaret Cavendish’s (c. 1617-73) interest not so much because of its ideological flexibility allowing for countless metamorphoses, as because it appeared to be the ideal genre wherein immanent and transcendent instances could be conjoined. This essay intends to prove that Cavendish’s utopian romance "The Description of a New World, Called the Blazing World" is the privileged ground where the strategies and aims of the author’s visionary writing can be best appreciated. While performatively staging the scientific dilemmas unresolved by the new experimental method advocated by the Royal Society, “The Blazing World” proposes in its stead a boldly visionary epistemology. Thanks to the joined publication with the philosophical treatise “Observations upon Experimental Philosophy”, the author’s alternative epistemology is predicated upon multiple mutual exchanges between philosophical speculation and fantastic invention. The rules of “poetical description” legislate for both discourses which, therefore, equally participate in the writing’s visionary quality. Cavendish thus discovers – by literally inventing them – the most powerful metaphoric lenses able to cast light on the invisible: in this way, sight is turned into insight, that is to say, into gnoseological vision and literary creation at the same time.
2007
9788877966926
L’interesse di Margaret Cavendish (c. 1617-73) verso il genere utopico – che nel corso del Seicento conobbe una fioritura senza pari e infinite metamorfosi a causa della peculiare congiuntura storico-politico-culturale e delle attese millenaristiche cui diede impulso – sembra essere scaturito non tanto dalla sua duttilità ideologica, così attraente per molti contemporanei variamente schierati, quanto piuttosto dal suo potenziale come genere ideale onde coniugare i piani dell’immanenza e della trascendenza. Il saggio punta a dimostrare come il testo utopico "The Description of a New World, Called the Blazing World" risulti essere il ‘luogo’ privilegiato per un esame delle procedure e degli obiettivi della scrittura visionaria dell’autrice. Rappresentando i dilemmi che il metodo sperimentale propugnato dalla Royal Society lasciava irrisolti, The Blazing World costituisce in sua vece una epistemologia audacemente visionaria predicata, grazie alla veste editoriale congiunta con il testo più propriamente filosofico Observations upon Experimental Philosophy, sulla fluidità e molteplicità degli scambi reciproci tra speculazione filosofica ed invenzione fantastica: entrambe “poetical description”, partecipano parimenti di quella qualità visionaria della scrittura che scopre – inventandolo – il potente cannocchiale metaforico in grado di rischiarare l’invisibile e di trasformarlo in visione, ovvero illuminazione gnoseologica e creazione letteraria ad un tempo.
Margaret Cavendish; Letteratura utopica; Scrittura visionaria; Indagine filosofica; Utopian literature; Visionary writing; Philosophical inquiry
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/90593
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