Numerosi campionamenti effettuati da alcuni di noi in varie pianure ghiaiose della Namibia, in differenti anni e periodi stagionali, hanno portato alla cattura di ragni adulti del genere Ariadna, tutti di sesso femminile. Il mancato rinvenimento dei maschi, dopo numerose raccolte e osservazioni, aveva suggerito la possibilità che questi ragni potessero riprodursi per partenogenesi, meccanismo non frequente per questo gruppo (Costa et al. 2000). La presenza dei maschi nelle popolazioni studiate è stata dedotta dall’analisi della variabilità genetica, condotta mediante elettroforesi degli allozimi e RAPD-PCR, che ha prodotto valori degli indici confrontabili a quelli ottenuti in popolazioni anfigoniche di ragni e di altri invertebrati (Conti et al. 2004).Gli esemplari campionati nel mese di aprile del 2006, sempre tutti di sesso femminile, ci hanno consentito di individuare nell’opistosoma spermateche contenenti spermatozoi e di avere quindi la dimostrazione diretta della esistenza dei maschi, almeno per un periodo dell’anno, come già ipotizzato sulla base dell’analisi della variabilità genetica. Gli spermatozoi sono stati studiati e descritti mediante osservazioni al microscopio a interferenza, al SEM e al TEM. Le condizioni riscontrate negli spermatozoi suggeriscono che fra il trasferimento nelle spermateche e la cattura sia trascorso un certo lasso di tempo. L’analisi degli spermatozoi provenienti da femmine rende difficile il confronto con quanto presente in letteratura che è riferito a cellule germinali prelevate da maschi.

Rinvenimento degli spermatozoi nelle femmine di Ariadna (Araneae, Segestriidae) dei “gravel plains” namibiani

CONTI, Erminia;COSTA, GIOVANNI
2006-01-01

Abstract

Numerosi campionamenti effettuati da alcuni di noi in varie pianure ghiaiose della Namibia, in differenti anni e periodi stagionali, hanno portato alla cattura di ragni adulti del genere Ariadna, tutti di sesso femminile. Il mancato rinvenimento dei maschi, dopo numerose raccolte e osservazioni, aveva suggerito la possibilità che questi ragni potessero riprodursi per partenogenesi, meccanismo non frequente per questo gruppo (Costa et al. 2000). La presenza dei maschi nelle popolazioni studiate è stata dedotta dall’analisi della variabilità genetica, condotta mediante elettroforesi degli allozimi e RAPD-PCR, che ha prodotto valori degli indici confrontabili a quelli ottenuti in popolazioni anfigoniche di ragni e di altri invertebrati (Conti et al. 2004).Gli esemplari campionati nel mese di aprile del 2006, sempre tutti di sesso femminile, ci hanno consentito di individuare nell’opistosoma spermateche contenenti spermatozoi e di avere quindi la dimostrazione diretta della esistenza dei maschi, almeno per un periodo dell’anno, come già ipotizzato sulla base dell’analisi della variabilità genetica. Gli spermatozoi sono stati studiati e descritti mediante osservazioni al microscopio a interferenza, al SEM e al TEM. Le condizioni riscontrate negli spermatozoi suggeriscono che fra il trasferimento nelle spermateche e la cattura sia trascorso un certo lasso di tempo. L’analisi degli spermatozoi provenienti da femmine rende difficile il confronto con quanto presente in letteratura che è riferito a cellule germinali prelevate da maschi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/91512
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