L’Orecchio di Dionisio in Siracusa, deve il suo nome a Michelangelo di Caravaggio che, visitando la città nel 1608, lo paragonò ad un padiglione auricolare, dando forza alla leggenda secondo la quale il tiranno Dionisio (IV secolo a.C.) da questa grotta ascoltava tramite un'apertura posta in sommità, le voci dei prigionieri e per scoprire congiure ordite nei suoi confronti. La leggenda è anche riportata nel romanzo “La settima lettera”, dove il tiranno Dionisio fa visitare a Platone il cunicolo. Si tratta di una grotta imbutiforme scavata nel calcare, su un fianco della Latomia del Paradiso, nei pressi del monte Temenite nella zona dell’antica necropoli, la troviamo nel documento ICOMOS, che la annovera nei beni del patrimonio dell’umanità (UNESCO). Di essa scrisse nel 1788 Vivant Dominique Denont nel suo Diario di un viaggio in Sicilia, mentre a Claude-Louis Chatelet si deve un disegno all’acquaforte, e infine Jean Houel nel suo viaggio in Sicilia ne fa un’attenta descrizione e ci consegna un disegno. Platone, Caravaggio, Houel, Denont, Chatelet: sulla via di questi viaggiatori, mercanti di un sapere consegnato con segni e disegni ai posteri, prende spunto l’occasione di una ricerca per lo studio e il rilievo di questo spazio creato dall’uomo. Si intende fornire i primi risultati di questo studio e della sua impostazione metodologica, affrontato nella parte del rilievo tramite laser scanner 3D. Il rilievo e i dati metrici elaborati hanno consentito di sviluppare successivamente uno studio multidisciplinare con il settore dell’acustica afferente la disciplina della Fisica Tecnica che ha confermato le ipotesi acustiche e quindi la leggenda.
L’ORECCHIO DI DIONISIO Dal rilievo la conferma di una leggenda
DI GREGORIO, Giuseppe
2011-01-01
Abstract
L’Orecchio di Dionisio in Siracusa, deve il suo nome a Michelangelo di Caravaggio che, visitando la città nel 1608, lo paragonò ad un padiglione auricolare, dando forza alla leggenda secondo la quale il tiranno Dionisio (IV secolo a.C.) da questa grotta ascoltava tramite un'apertura posta in sommità, le voci dei prigionieri e per scoprire congiure ordite nei suoi confronti. La leggenda è anche riportata nel romanzo “La settima lettera”, dove il tiranno Dionisio fa visitare a Platone il cunicolo. Si tratta di una grotta imbutiforme scavata nel calcare, su un fianco della Latomia del Paradiso, nei pressi del monte Temenite nella zona dell’antica necropoli, la troviamo nel documento ICOMOS, che la annovera nei beni del patrimonio dell’umanità (UNESCO). Di essa scrisse nel 1788 Vivant Dominique Denont nel suo Diario di un viaggio in Sicilia, mentre a Claude-Louis Chatelet si deve un disegno all’acquaforte, e infine Jean Houel nel suo viaggio in Sicilia ne fa un’attenta descrizione e ci consegna un disegno. Platone, Caravaggio, Houel, Denont, Chatelet: sulla via di questi viaggiatori, mercanti di un sapere consegnato con segni e disegni ai posteri, prende spunto l’occasione di una ricerca per lo studio e il rilievo di questo spazio creato dall’uomo. Si intende fornire i primi risultati di questo studio e della sua impostazione metodologica, affrontato nella parte del rilievo tramite laser scanner 3D. Il rilievo e i dati metrici elaborati hanno consentito di sviluppare successivamente uno studio multidisciplinare con il settore dell’acustica afferente la disciplina della Fisica Tecnica che ha confermato le ipotesi acustiche e quindi la leggenda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.