Specie del genere Striga, Orobanche e Phelipanche sono parassite obbligate di numerose piante coltivate appartenenti alle famiglie delle Fabaceae e delle Solanaceae che causano nel bacino del Mediterraneo forti perdite in termini di resa (Klein and Kroschel, 2002). La loro persistenza nel suolo è da ricercare nella capacità di ciascuna pianta di produrre migliaia di semi di piccolissime dimensioni (0.2-0.3 mm), che riescono a germinare solo se in prossimità delle radici delle piante ospiti, in risposta a particolari sostanze presenti negli essudati radicali. Il genere Orobanche è caratterizzato da banche semi durevoli che rimangono vitali anche per 20 anni (Rubiales et al., 2009). È stato calcolato, infatti, che i semi vitali presenti nei primi 20 cm di suolo possono raggiungere circa 4 milioni per mq (Lopéz-Granados and Garcìa-Torres, 1993). Notevoli sforzi sono stati fatti per tentare di controllare tali specie (con mezzi chimici, biologici ed integrati) con diversi gradi di successo. Fra i mezzi biologici la tecnica ecosostenibile della solarizzazione o pastorizzazione solare è risultata la più adatta a devitalizzare i semi di Orobanche crenata Forsk., senza determinare accumulo di sostanze tossiche nel terreno e, quindi, ad impatto ambientale pressoché nullo. L’obiettivo di questo studio è stato di analizzare la vitalità di semi di O. crenata, prelevati da piante madri adulte, interrati a differenti profondità (0-5 cm; -6-10 cm; -11-15 cm) e sottoposti per 3 anni consecutivi a trattamenti di solarizzazione. I risultati dimostrano che le temperature massime nei primi 5 cm di terreno, registrate con sonde interrate, durante i 3 anni di elevato regime termico e soprattutto nelle ore più calde della giornata (spesso superano anche 50°C), hanno fortemente influenzato i semi vitali di O. crenata disposti negli strati più superficiali di suolo (0-5 cm), risultando letali per gran parte di essi. Bassi valori percentuali di vitalità nonché valori pressoché nulli di germinazione, a confronto con un testimone, sono stati ottenuti già dopo il primo anno di trattamento. Le elevate temperature, pertanto, inducono questi semi a fenomeni di dormienza secondaria. Le percentuali sono aumentate progressivamente man mano che è aumentata la profondità d’interramento, laddove le differenze termiche risultano più attenuate. Pertanto i risultati ottenuti, oltre a contribuire e migliorare le conoscenze sugli effetti causati dalla solarizzazione, forniscono utili informazioni sulla biologia di questa temibile pianta parassita.
Vitalità e risposta germinativa di semi di Orobanche crenata Forsk
RESTUCCIA, ALESSIA
2013-01-01
Abstract
Specie del genere Striga, Orobanche e Phelipanche sono parassite obbligate di numerose piante coltivate appartenenti alle famiglie delle Fabaceae e delle Solanaceae che causano nel bacino del Mediterraneo forti perdite in termini di resa (Klein and Kroschel, 2002). La loro persistenza nel suolo è da ricercare nella capacità di ciascuna pianta di produrre migliaia di semi di piccolissime dimensioni (0.2-0.3 mm), che riescono a germinare solo se in prossimità delle radici delle piante ospiti, in risposta a particolari sostanze presenti negli essudati radicali. Il genere Orobanche è caratterizzato da banche semi durevoli che rimangono vitali anche per 20 anni (Rubiales et al., 2009). È stato calcolato, infatti, che i semi vitali presenti nei primi 20 cm di suolo possono raggiungere circa 4 milioni per mq (Lopéz-Granados and Garcìa-Torres, 1993). Notevoli sforzi sono stati fatti per tentare di controllare tali specie (con mezzi chimici, biologici ed integrati) con diversi gradi di successo. Fra i mezzi biologici la tecnica ecosostenibile della solarizzazione o pastorizzazione solare è risultata la più adatta a devitalizzare i semi di Orobanche crenata Forsk., senza determinare accumulo di sostanze tossiche nel terreno e, quindi, ad impatto ambientale pressoché nullo. L’obiettivo di questo studio è stato di analizzare la vitalità di semi di O. crenata, prelevati da piante madri adulte, interrati a differenti profondità (0-5 cm; -6-10 cm; -11-15 cm) e sottoposti per 3 anni consecutivi a trattamenti di solarizzazione. I risultati dimostrano che le temperature massime nei primi 5 cm di terreno, registrate con sonde interrate, durante i 3 anni di elevato regime termico e soprattutto nelle ore più calde della giornata (spesso superano anche 50°C), hanno fortemente influenzato i semi vitali di O. crenata disposti negli strati più superficiali di suolo (0-5 cm), risultando letali per gran parte di essi. Bassi valori percentuali di vitalità nonché valori pressoché nulli di germinazione, a confronto con un testimone, sono stati ottenuti già dopo il primo anno di trattamento. Le elevate temperature, pertanto, inducono questi semi a fenomeni di dormienza secondaria. Le percentuali sono aumentate progressivamente man mano che è aumentata la profondità d’interramento, laddove le differenze termiche risultano più attenuate. Pertanto i risultati ottenuti, oltre a contribuire e migliorare le conoscenze sugli effetti causati dalla solarizzazione, forniscono utili informazioni sulla biologia di questa temibile pianta parassita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.