Nell'ambito della più generale questione dei rapporti tra diritto romano e cristianesimo, la ricerca parte dalla domanda di quale valore avesse nel IV-V secolo il giudizio di condanna per adulterio nei confronti delle vergini già consacrate o ancora da consacrare che si fossero sposate: se, cioè, si trattasse di una condanna nominale, etica e solo interna agli ambienti cristiani o non avesse anche più generali ricadute sociali, soprattutto con effetti sul nuovo matrimonio. Dall'analisi delle testimonianze normative e trattatistiche si conclude che tale condanna, oggetto di dibattito almeno fino ad Agostino, significava contrapporre la condizione religiosa della sponsa Christi - e dunque norme e direttive ecclesiastiche- alle condizioni sociali della vita matrimoniale -e dunque a quanto stabilito da leggi civili e consuetudini tradizionali-.
Vincoli e divieti matrimoniali nelle prime decretali papali: peccato e reato nell’’adulterio’ della sponsa Christi
SARDELLA, Teresa
2009-01-01
Abstract
Nell'ambito della più generale questione dei rapporti tra diritto romano e cristianesimo, la ricerca parte dalla domanda di quale valore avesse nel IV-V secolo il giudizio di condanna per adulterio nei confronti delle vergini già consacrate o ancora da consacrare che si fossero sposate: se, cioè, si trattasse di una condanna nominale, etica e solo interna agli ambienti cristiani o non avesse anche più generali ricadute sociali, soprattutto con effetti sul nuovo matrimonio. Dall'analisi delle testimonianze normative e trattatistiche si conclude che tale condanna, oggetto di dibattito almeno fino ad Agostino, significava contrapporre la condizione religiosa della sponsa Christi - e dunque norme e direttive ecclesiastiche- alle condizioni sociali della vita matrimoniale -e dunque a quanto stabilito da leggi civili e consuetudini tradizionali-.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.