Attraverso questo lavoro si vuole ipotizzare una messa in questione dei modelli cartesiani e dei modelli materialisti della mente, non tanto allo scopo di approdare ad una visione più "spirituale" della mente umana o dell'uomo in generale, quanto per favorire una reinterpretazione della nozione di materia e del suo significato nell'ambito dell'esperienza umana, accostata non con il metro dello scienziato, ma con l'occhio del filosofo che osserva e indaga inseguendo la dimensione della totalità . Le tesi che difenderemo si condensano in una sola: la mente dell'uomo "non esiste", se con il termine "mente" intendiamo una struttura che svolga certe funzioni in maniera autonoma, secondo delle leggi che le sono proprie. Allo stesso modo "non esiste" la materia in quanto tale, dal momento che in fondo tutto è materia e niente è materia; invece, tutto è innanzitutto "qualcosa". La mente vive completamente estroflessa nell'azione umana, giacché l'azione umana è portatrice di un'intenzionalità intrinseca ed originaria. Non è la mia mente a causare l'azione, o a pensare; non è la mente il ricettacolo degli atteggiamenti intenzionali: è tutto il mio io a pensare, a soffrire, a sperare. L'azione mi istituisce come soggetto. L'io persiste come capacità di azione, come intenzione realizzata, incarnata. La totalità è la forma del nostro agire che è sempre instituenda perché va di pari passo con l'azione stessa, ne è inseparabile, come l'anima dal corpo.
La mente come azione
NEGRO MATTEO
1999-01-01
Abstract
Attraverso questo lavoro si vuole ipotizzare una messa in questione dei modelli cartesiani e dei modelli materialisti della mente, non tanto allo scopo di approdare ad una visione più "spirituale" della mente umana o dell'uomo in generale, quanto per favorire una reinterpretazione della nozione di materia e del suo significato nell'ambito dell'esperienza umana, accostata non con il metro dello scienziato, ma con l'occhio del filosofo che osserva e indaga inseguendo la dimensione della totalità . Le tesi che difenderemo si condensano in una sola: la mente dell'uomo "non esiste", se con il termine "mente" intendiamo una struttura che svolga certe funzioni in maniera autonoma, secondo delle leggi che le sono proprie. Allo stesso modo "non esiste" la materia in quanto tale, dal momento che in fondo tutto è materia e niente è materia; invece, tutto è innanzitutto "qualcosa". La mente vive completamente estroflessa nell'azione umana, giacché l'azione umana è portatrice di un'intenzionalità intrinseca ed originaria. Non è la mia mente a causare l'azione, o a pensare; non è la mente il ricettacolo degli atteggiamenti intenzionali: è tutto il mio io a pensare, a soffrire, a sperare. L'azione mi istituisce come soggetto. L'io persiste come capacità di azione, come intenzione realizzata, incarnata. La totalità è la forma del nostro agire che è sempre instituenda perché va di pari passo con l'azione stessa, ne è inseparabile, come l'anima dal corpo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.