Scopo del volume, destinato agli studiosi, ma anche a parlanti colti curiosi, è quello di a) offrire un panorama quanto più possibile ampio della componente linguistica galloromanza lasciata in “eredità” al siciliano dai Normanni tra XI e XIII sec. e b) distinguere le acquisizioni antiche (i gallicismi), da quelle, anch’esse galloromanze, accolte nel siciliano in periodi successivi (i francesismi). Un Vocabolario dei gallicismi accoglie così oltre mille parole siciliane di origine antico-francese, normanno-piccarda e provenzale, alcune delle quali sono insospet¬tabilmente arrivate fino ai nostri giorni (agugghja ‘ago’, casciuni ‘cassetto’, addubbari ‘accomodare’, ammunziḍḍari ‘ammucchiare’, ammuttari ‘spingere’, ntamari ‘allibire’, tuppu ‘crocchia’, vurru ‘burro’ ecc.), altre si sono conservate ne¬gli usi di gruppi ristretti di parlanti e/o in località circoscritte, geograficamente più isolate, o hanno lasciato traccia nella memoria dei più anziani o (se scomparse) solo nei vocabolari, spesso cedendo il posto agli italianismi (bròccia ‘forchetta’, bbussunettu ‘paiolo’, cutra ‘coperta imbottita’, tabbarru ‘mantello’, ciavareḍḍu ‘capretto giovane’, fumeri ‘letame’, lòggia ‘capanna’, custureri ‘sarto’, muffulettu ‘pagnotta soffice’, crispeḍḍa ‘frittella’ ecc.). Un Vocabolario dei francesismi accoglie invece trecento prestiti che dopo il XIII sec. hanno continuato, in varia misura e per diverse vie, a penetrare nella realtà lin¬guistica della Sicilia. Parole spesso introdotte tra i sicilianofoni per emulazione dei ceti nobili (inclini, fino alla metà del secolo scorso, ad imparare il francese prima ancora che l’italiano), legate alla moda, all’arredamento, alla cucina e per lo più ad ambienti cittadini della società siciliana (e non alla sua componente fondamentale, per secoli agricola e rurale) e, quasi sempre, formalmente riconoscibili: come nel caso di rraù, gattò, purè, ma anche abbaçiurru, armuarra, fularri, partò ecc.

Gallicismi e francesismi siciliani. Vocabolario storico-etimologico

VALENTI, IRIDE MARIANITA
2014-01-01

Abstract

Scopo del volume, destinato agli studiosi, ma anche a parlanti colti curiosi, è quello di a) offrire un panorama quanto più possibile ampio della componente linguistica galloromanza lasciata in “eredità” al siciliano dai Normanni tra XI e XIII sec. e b) distinguere le acquisizioni antiche (i gallicismi), da quelle, anch’esse galloromanze, accolte nel siciliano in periodi successivi (i francesismi). Un Vocabolario dei gallicismi accoglie così oltre mille parole siciliane di origine antico-francese, normanno-piccarda e provenzale, alcune delle quali sono insospet¬tabilmente arrivate fino ai nostri giorni (agugghja ‘ago’, casciuni ‘cassetto’, addubbari ‘accomodare’, ammunziḍḍari ‘ammucchiare’, ammuttari ‘spingere’, ntamari ‘allibire’, tuppu ‘crocchia’, vurru ‘burro’ ecc.), altre si sono conservate ne¬gli usi di gruppi ristretti di parlanti e/o in località circoscritte, geograficamente più isolate, o hanno lasciato traccia nella memoria dei più anziani o (se scomparse) solo nei vocabolari, spesso cedendo il posto agli italianismi (bròccia ‘forchetta’, bbussunettu ‘paiolo’, cutra ‘coperta imbottita’, tabbarru ‘mantello’, ciavareḍḍu ‘capretto giovane’, fumeri ‘letame’, lòggia ‘capanna’, custureri ‘sarto’, muffulettu ‘pagnotta soffice’, crispeḍḍa ‘frittella’ ecc.). Un Vocabolario dei francesismi accoglie invece trecento prestiti che dopo il XIII sec. hanno continuato, in varia misura e per diverse vie, a penetrare nella realtà lin¬guistica della Sicilia. Parole spesso introdotte tra i sicilianofoni per emulazione dei ceti nobili (inclini, fino alla metà del secolo scorso, ad imparare il francese prima ancora che l’italiano), legate alla moda, all’arredamento, alla cucina e per lo più ad ambienti cittadini della società siciliana (e non alla sua componente fondamentale, per secoli agricola e rurale) e, quasi sempre, formalmente riconoscibili: come nel caso di rraù, gattò, purè, ma anche abbaçiurru, armuarra, fularri, partò ecc.
2014
978-88-6859-049-9
Lessicologia, Interlinguistica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/104901
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