Il volume raccoglie saggi riguardanti molteplici autori, argomenti, ambiti storico-culturali: dal Cinquecento di Castelvetro (e dei suoi giudizi sul Decameron), a Foscolo, a Croce, Gramsci, Lukács, Fortini, Timpanaro (e le «idee» di Giordani), alle domande sull’attualità di Dante. Nella diversità dei temi trattati, i saggi traggono però tutti origine da un primario interesse per i «significati» della «letteratura» (delle opere e della riflessione critica su di esse), per il sempre diverso manifestarsi, nel tempo, del rapporto tra le forme, le poetiche, e la storia. Un’attenzione di fondo e una prospettiva comune, sempre comunque connesse a un’analisi ravvicinata delle scritture, a maggior ragione attuata nei casi in cui idee (e ideologia) rischiavano particolarmente di catalizzare l’interesse: così per un’antologia di Fortini, come pure per alcuni giudizi di Castelvetro sospettati di “eresia”. Oggetto dell’indagine sono anche testi meno noti, apparentemente marginali, e che però offrono la possibilità di aprire squarci su questioni di più largo respiro: come nel caso delle Chiose al Decameron di Castelvetro o di un appunto di Antonio Gramsci a proposito dell’«apologo del cadí» (delle Mille e una notte) finora rimasto pressoché inosservato. Le scritture esaminate riguardano prevalentemente la riflessione critica (dai giudizi di Castelvetro, al Romanzo storico di Lukács e alla sua ricezione in Italia, agli studi di Timpanaro su Giordani e la storia del primo Ottocento), ma non solo: Croce è infatti considerato in quanto narratore e a Foscolo è dedicata un’analisi intertestuale, seppur deliberatamente parziale e problematica.
Significati della letteratura. Scritture e idee da Castelvetro a Timpanaro
MANGANARO, ANDREA
2007-01-01
Abstract
Il volume raccoglie saggi riguardanti molteplici autori, argomenti, ambiti storico-culturali: dal Cinquecento di Castelvetro (e dei suoi giudizi sul Decameron), a Foscolo, a Croce, Gramsci, Lukács, Fortini, Timpanaro (e le «idee» di Giordani), alle domande sull’attualità di Dante. Nella diversità dei temi trattati, i saggi traggono però tutti origine da un primario interesse per i «significati» della «letteratura» (delle opere e della riflessione critica su di esse), per il sempre diverso manifestarsi, nel tempo, del rapporto tra le forme, le poetiche, e la storia. Un’attenzione di fondo e una prospettiva comune, sempre comunque connesse a un’analisi ravvicinata delle scritture, a maggior ragione attuata nei casi in cui idee (e ideologia) rischiavano particolarmente di catalizzare l’interesse: così per un’antologia di Fortini, come pure per alcuni giudizi di Castelvetro sospettati di “eresia”. Oggetto dell’indagine sono anche testi meno noti, apparentemente marginali, e che però offrono la possibilità di aprire squarci su questioni di più largo respiro: come nel caso delle Chiose al Decameron di Castelvetro o di un appunto di Antonio Gramsci a proposito dell’«apologo del cadí» (delle Mille e una notte) finora rimasto pressoché inosservato. Le scritture esaminate riguardano prevalentemente la riflessione critica (dai giudizi di Castelvetro, al Romanzo storico di Lukács e alla sua ricezione in Italia, agli studi di Timpanaro su Giordani e la storia del primo Ottocento), ma non solo: Croce è infatti considerato in quanto narratore e a Foscolo è dedicata un’analisi intertestuale, seppur deliberatamente parziale e problematica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.