al crescente interesse di cui sta godendo all’estero per via, soprattutto, del suo elevato valore nutraceutico. La necessità di un mercato sempre più allargato e attento alle molteplici richieste dei consumatori ha spinto, negli ultimi anni, le aziende cinaricole siciliane a diversificare la gamma di varietà coltivate mettendo a rischio di estinzione il germoplasma locale. In Sicilia, oltre ai tipi varietali di più affermata coltivazione, sussistono infatti diversi ecotipi di carciofo a diffusione talvolta estremamente limitata ed il cui prodotto viene destinato prevalentemente all’autoconsumo e/o ai mercati locali. Nell’ottica di salvaguardare tale agrobiodiversità dal rischio di estinzione dovuto all’introduzione delle più remunerative varietà commerciali, obiettivo del presente lavoro è stato quello sia di protrarre nel tempo la conservazione ex situ di una collezione di ecotipi siciliani di carciofo che di monitorarne le caratteristiche morfobiometriche al fine di selezionare le accessioni in grado di rendere più redditizia la coltivazione del patrimonio genetico locale. Pertanto, nel biennio 2004-2005 è stato avviato un programma di reperimento di germoplasma di carciofo coltivato in orti familiari siciliani, che ha portato all’individuazione di 24 siti di raccolta localizzati ad un’altitudine compresa tra 12 e 1000 m s.l.m. Per ogni accessione (oltre 20), i carducci raccolti sono stati tempestivamente trapiantati nel campo allestito presso l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Catania, adottando uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni ed un investimento unitario pari a 1 pianta m-2. Nel corso degli anni, le cure colturali sono state condotte in accordo con le consuetudini locali e seguendo criteri di uniformità per tutte le parcelle. Nelle annate agrarie 2013/2014 e 2014/2015, di seguito denominate 1° anno e 2° anno, i capolini prodotti sono stati raccolti in corrispondenza della piena “maturazione commerciale”, al fine di valutare le seguenti variabili morfobiometriche: peso fresco del capolino intero, del ricettacolo e dello stelo fiorale; diametri longitudinale e trasversale del capolino; diametro e lunghezza dello stelo fiorale; peso secco delle diverse frazioni del capolino (brattee, ricettacolo e stelo fiorale). Sulla base dei risultati ottenuti, è emerso come gli ecotipi allo studio presentino un’ampia variabilità morfo-biometrica, atteso che essi sono apparsi assai differenziati sotto il profilo ponderale così come per la forma del capolino e l’incidenza percentuale della frazione edule. In riferimento al biennio di valutazione, è stato possibile osservare una forte influenza dell’andamento meteorologico stagionale sulle caratteristiche morfo-biometriche di ciascuna accessione. Ciò suggerisce l’opportunità di approfondire la valutazione morfo-biometrica del germoplasma collezionato anche in ambienti diversificati sotto il profilo pedo-climatico. In futuro, appare quanto mai opportuno procedere all’ulteriore caratterizzazione chimico-nutrizionale degli ecotipi locali al fine di promuoverne una più proficua destinazione d’uso.

VARIABILITÀ MORFO-BIOMETRICA DI UNA COLLEZIONE SICILIANA DI ECOTIPI DI CARCIOFO

Lombardo S;Pandino G;RESTUCCIA, ALESSIA;MAUROMICALE, Giovanni
2016-01-01

Abstract

al crescente interesse di cui sta godendo all’estero per via, soprattutto, del suo elevato valore nutraceutico. La necessità di un mercato sempre più allargato e attento alle molteplici richieste dei consumatori ha spinto, negli ultimi anni, le aziende cinaricole siciliane a diversificare la gamma di varietà coltivate mettendo a rischio di estinzione il germoplasma locale. In Sicilia, oltre ai tipi varietali di più affermata coltivazione, sussistono infatti diversi ecotipi di carciofo a diffusione talvolta estremamente limitata ed il cui prodotto viene destinato prevalentemente all’autoconsumo e/o ai mercati locali. Nell’ottica di salvaguardare tale agrobiodiversità dal rischio di estinzione dovuto all’introduzione delle più remunerative varietà commerciali, obiettivo del presente lavoro è stato quello sia di protrarre nel tempo la conservazione ex situ di una collezione di ecotipi siciliani di carciofo che di monitorarne le caratteristiche morfobiometriche al fine di selezionare le accessioni in grado di rendere più redditizia la coltivazione del patrimonio genetico locale. Pertanto, nel biennio 2004-2005 è stato avviato un programma di reperimento di germoplasma di carciofo coltivato in orti familiari siciliani, che ha portato all’individuazione di 24 siti di raccolta localizzati ad un’altitudine compresa tra 12 e 1000 m s.l.m. Per ogni accessione (oltre 20), i carducci raccolti sono stati tempestivamente trapiantati nel campo allestito presso l’azienda agraria sperimentale dell’Università di Catania, adottando uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni ed un investimento unitario pari a 1 pianta m-2. Nel corso degli anni, le cure colturali sono state condotte in accordo con le consuetudini locali e seguendo criteri di uniformità per tutte le parcelle. Nelle annate agrarie 2013/2014 e 2014/2015, di seguito denominate 1° anno e 2° anno, i capolini prodotti sono stati raccolti in corrispondenza della piena “maturazione commerciale”, al fine di valutare le seguenti variabili morfobiometriche: peso fresco del capolino intero, del ricettacolo e dello stelo fiorale; diametri longitudinale e trasversale del capolino; diametro e lunghezza dello stelo fiorale; peso secco delle diverse frazioni del capolino (brattee, ricettacolo e stelo fiorale). Sulla base dei risultati ottenuti, è emerso come gli ecotipi allo studio presentino un’ampia variabilità morfo-biometrica, atteso che essi sono apparsi assai differenziati sotto il profilo ponderale così come per la forma del capolino e l’incidenza percentuale della frazione edule. In riferimento al biennio di valutazione, è stato possibile osservare una forte influenza dell’andamento meteorologico stagionale sulle caratteristiche morfo-biometriche di ciascuna accessione. Ciò suggerisce l’opportunità di approfondire la valutazione morfo-biometrica del germoplasma collezionato anche in ambienti diversificati sotto il profilo pedo-climatico. In futuro, appare quanto mai opportuno procedere all’ulteriore caratterizzazione chimico-nutrizionale degli ecotipi locali al fine di promuoverne una più proficua destinazione d’uso.
2016
9788894133226
Carciofo; Biodiversità; Ecotipi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/110092
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