The study of Fernand de Dartein of the romanesque church of Santa Maria del Tiglio in Gravedona is well known, and are widely used his drawings, published into Étude sur l’architecture lombarde. Through the unpublished materials of private archives, recently acquired and partly presented here, it is possible to retrace the chronological survey of Dartein, which began in 1863 (but not documented). In 1868 (APFD, carnet L) Dartein looked carefully the construction’s technique of the exterior and interior walls, the alternation of light marble and dark stone, and the architectural division of the inner surface. A sophisticated plan helped him to verify the geometric relationships of the space and the modulation of the building’s vertical development. The drawings also affect the loggias north and south, the spiral staircase in the facade’s wall and the wooden carpentry. In 1872 (APFD, carnet M-N), probably together with the Milan’s architect Gaetano Landriani, Dartein inspects the roofs and discovers an unusual gap between the east facade and the roof’s ridge. He detects the clocher-porche and recognizes two different phases. Finally, he was intrigued by the space and by the purpose of the chapelle-haute, located on the tower’s first level. His study ended in 1874: a year later, the New York’s architect Robert Griffith Hatfield passes from Como (and perhaps also from Gravedona?) to study the ancients baptisteries Christians in view of a book that was never published. But that’s another story.

L’analisi di Fernand de Dartein della chiesa romanica di Santa Maria del Tiglio a Gravedona è ben nota e i suoi rilievi, pubblicati a più riprese nell’Étude sur l’architecture lombarde, sono ampiamente utilizzati. Attraverso gli inediti materiali degli archivi privati, recentemente acquisiti e in parte qui presentati, è possibile ripercorrere le tappe cronologiche dell’indagine di Dartein, iniziata nel 1863 (ma non documentata). Nel 1868 (APFD, carnet L) Dartein ha innanzitutto posto attenzione alla tecnica costruttiva dei muri esterni ed interni, all’alternanza di assise di marmo chiaro e di pietra scura, e al lessico architettonico nella scansione della superficie interna. Una sofisticata planimetria gli ha consentito di verificare i rapporti geometrici dello spazio e la modulazione dello sviluppo verticale dell’edificio. I rilievi concerno anche le logge nord e sud, la scala a chiocciola ricavata nel muro della facciata e la carpenteria lignea. Nel 1872 (APFD, carnet M-N), probabilmente insieme all’architetto milanese Gaetano Landriani, ispeziona i tetti e si accorge di uno scarto insolito fra la testata est e il colmo della copertura; rileva il clocher-porche e riconosce due diverse fasi; sembra infine lasciarsi incuriosire da spazialità e finalità della cappella alta, localizzata al primo piano della torre. Le sue ricognizioni terminano nel 1874, un anno prima che l’architetto di New York, Robert Griffith Hatfield, transita da Como (e forse anche da Gravedona?) per studiare gli antichi battisteri cristiani in vista di un libro mai pubblicato. Ma questa è un’altra storia.

Santa Maria del Tiglio a Gravedona: nuovi materiali sulla fabbrica romanica

BELLA, TANCREDI MARIA
2015-01-01

Abstract

The study of Fernand de Dartein of the romanesque church of Santa Maria del Tiglio in Gravedona is well known, and are widely used his drawings, published into Étude sur l’architecture lombarde. Through the unpublished materials of private archives, recently acquired and partly presented here, it is possible to retrace the chronological survey of Dartein, which began in 1863 (but not documented). In 1868 (APFD, carnet L) Dartein looked carefully the construction’s technique of the exterior and interior walls, the alternation of light marble and dark stone, and the architectural division of the inner surface. A sophisticated plan helped him to verify the geometric relationships of the space and the modulation of the building’s vertical development. The drawings also affect the loggias north and south, the spiral staircase in the facade’s wall and the wooden carpentry. In 1872 (APFD, carnet M-N), probably together with the Milan’s architect Gaetano Landriani, Dartein inspects the roofs and discovers an unusual gap between the east facade and the roof’s ridge. He detects the clocher-porche and recognizes two different phases. Finally, he was intrigued by the space and by the purpose of the chapelle-haute, located on the tower’s first level. His study ended in 1874: a year later, the New York’s architect Robert Griffith Hatfield passes from Como (and perhaps also from Gravedona?) to study the ancients baptisteries Christians in view of a book that was never published. But that’s another story.
2015
9788869750878
L’analisi di Fernand de Dartein della chiesa romanica di Santa Maria del Tiglio a Gravedona è ben nota e i suoi rilievi, pubblicati a più riprese nell’Étude sur l’architecture lombarde, sono ampiamente utilizzati. Attraverso gli inediti materiali degli archivi privati, recentemente acquisiti e in parte qui presentati, è possibile ripercorrere le tappe cronologiche dell’indagine di Dartein, iniziata nel 1863 (ma non documentata). Nel 1868 (APFD, carnet L) Dartein ha innanzitutto posto attenzione alla tecnica costruttiva dei muri esterni ed interni, all’alternanza di assise di marmo chiaro e di pietra scura, e al lessico architettonico nella scansione della superficie interna. Una sofisticata planimetria gli ha consentito di verificare i rapporti geometrici dello spazio e la modulazione dello sviluppo verticale dell’edificio. I rilievi concerno anche le logge nord e sud, la scala a chiocciola ricavata nel muro della facciata e la carpenteria lignea. Nel 1872 (APFD, carnet M-N), probabilmente insieme all’architetto milanese Gaetano Landriani, ispeziona i tetti e si accorge di uno scarto insolito fra la testata est e il colmo della copertura; rileva il clocher-porche e riconosce due diverse fasi; sembra infine lasciarsi incuriosire da spazialità e finalità della cappella alta, localizzata al primo piano della torre. Le sue ricognizioni terminano nel 1874, un anno prima che l’architetto di New York, Robert Griffith Hatfield, transita da Como (e forse anche da Gravedona?) per studiare gli antichi battisteri cristiani in vista di un libro mai pubblicato. Ma questa è un’altra storia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/253972
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