Il presente lavoro prende in esame opere tra loro diverse per natura e specifiche intenzioni del canadese d’ascendenza cherokee, greca e tedesca Thomas King, dimostrando come nell’insieme esse costituiscano una prova tra le più convincenti della resilienza della tradizione aborigena nord-americana ai tentativi di assimilazione e/o cancellazione operati dalla cultura dominante. Dal saggio iconoclasta “Godzilla vs. Post-colonial”, 1990, (con cui King contesta lo statuto derivativo e ancillare assegnato alla letteratura delle First Nations dall’etichetta di post-coloniale), al romanzo Green Grass, Running Water, 1993, fino al più recente volume The Inconvenient Indian. A Curious Account of Native People in North America, 2012 (personale quanto attenta, disincantata e amaramente umoristica revisione della storia delle First Nations), l’autore si dimostra infatti maestro nell’utilizzo di quel ‘trickster discourse’ che caratterizza la cultura nativa (Vizenor, 1990) e sfrutta humour e ironia per superare il tradizionale approccio binario e antagonistico del confronto tra culture. Sparigliando le carte e minando alla base stereotipi e costrutti ideologici dei colonizzatori, con il ‘suo’ trickster discourse King mostra altresì una diversa e più fluida concezione del mondo, creando con la scrittura lo spazio liminale in cui “familiar or interpretive patterns are rendered invalid and readers are free to reevaluate their own perspective and epistemologies” (Gruber, 2008), indispensabile a ridefinire i rapporti tra popolazioni native e non-native nel Canada post-coloniale.
"Tragedy is my topic. Comedy is my strategy". Inversioni comiche, 'trickster discourse' e 'indiani scomodi' in Thomas King
Persico Gemma
2017-01-01
Abstract
Il presente lavoro prende in esame opere tra loro diverse per natura e specifiche intenzioni del canadese d’ascendenza cherokee, greca e tedesca Thomas King, dimostrando come nell’insieme esse costituiscano una prova tra le più convincenti della resilienza della tradizione aborigena nord-americana ai tentativi di assimilazione e/o cancellazione operati dalla cultura dominante. Dal saggio iconoclasta “Godzilla vs. Post-colonial”, 1990, (con cui King contesta lo statuto derivativo e ancillare assegnato alla letteratura delle First Nations dall’etichetta di post-coloniale), al romanzo Green Grass, Running Water, 1993, fino al più recente volume The Inconvenient Indian. A Curious Account of Native People in North America, 2012 (personale quanto attenta, disincantata e amaramente umoristica revisione della storia delle First Nations), l’autore si dimostra infatti maestro nell’utilizzo di quel ‘trickster discourse’ che caratterizza la cultura nativa (Vizenor, 1990) e sfrutta humour e ironia per superare il tradizionale approccio binario e antagonistico del confronto tra culture. Sparigliando le carte e minando alla base stereotipi e costrutti ideologici dei colonizzatori, con il ‘suo’ trickster discourse King mostra altresì una diversa e più fluida concezione del mondo, creando con la scrittura lo spazio liminale in cui “familiar or interpretive patterns are rendered invalid and readers are free to reevaluate their own perspective and epistemologies” (Gruber, 2008), indispensabile a ridefinire i rapporti tra popolazioni native e non-native nel Canada post-coloniale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.