Magris, il germanista che negli anni Sessanta ha ridato vita al mito della Vienna asburgica e Ripellino, lo slavista poeta, cantore del fascino di Praga, rappresentano i due poli entro cui si muovono le coordinate di un mondo mitteleuropeo contraddittorio, reale e ideale nello stesso tempo. I due intelletuali ulissidi vagano, ironici e malinconici, lungo le vie di un territorio mitteleuropeo, in cui, nonostante tutto, più che i confini contano i passaggi, gli orizzonti possibili. Mitteleuropa finisce allora per designare un luogo in cui proiettare desideri e ansie, in cui costruire architetture ideali, in cui ritrovare le proprie radici di europei e cittadini del mondo.
Magris, Ripellino e l'immagine di Mitteleuropa
SCHININA', Alessandra
2017-01-01
Abstract
Magris, il germanista che negli anni Sessanta ha ridato vita al mito della Vienna asburgica e Ripellino, lo slavista poeta, cantore del fascino di Praga, rappresentano i due poli entro cui si muovono le coordinate di un mondo mitteleuropeo contraddittorio, reale e ideale nello stesso tempo. I due intelletuali ulissidi vagano, ironici e malinconici, lungo le vie di un territorio mitteleuropeo, in cui, nonostante tutto, più che i confini contano i passaggi, gli orizzonti possibili. Mitteleuropa finisce allora per designare un luogo in cui proiettare desideri e ansie, in cui costruire architetture ideali, in cui ritrovare le proprie radici di europei e cittadini del mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.