Profilo peculiare della responsabilità penale in ambito sanitario riguarda il verificarsi di eventi infausti come conseguenza della convergenza di condotte ascrivibili a più soggetti, i quali abbiano in qualche modo cooperato nella realizzazione del fatto illecito. Nell’analisi di questa tematica si intrecciano diversi istituti di parte generale che pongono controverse questioni dogmatiche e i cui paradigmi normativi consentono eccessi repressivi. Assumono rilievo così: l’individuazione delle regole cautelari la cui violazione dà origine alla responsabilità per colpa (con riferimento specifico al dibattuto tema delle linee guida); l’estensione applicativa del reato omissivo improprio (nell’identificazione dei confini della posizione di garanzia); i limiti di rilevanza penale delle forme di cooperazione nel delitto colposo; il superamento della concezione psicologica della colpa a favore della concezione normativa della medesima. A ciò si aggiunge l’inversione del rapporto tradizionale fra causalità e colpa nell’analisi del reato, che in caso di condotte sanitarie realizzate in équipe è particolarmente evidente. La necessità di approfondire la tematica, d’altronde, deriva, dal punto di vista quantitativo, dal ricorso via via più frequente a interventi diagnostico-terapeutici che coinvolgono più sanitari, per la tendenza alla ultra-specializzazione delle professioni, nonché per i progressi e la sempre maggiore complessità della scienza medica. Costituiscono, pertanto, oggetto di attenzione: il principio di affidamento; il tema dell’interruzione del nesso causale; i rapporti di tipo verticale e di tipo orizzontale in ambito sanitario; i rapporti fra personale medico e paramedico; i profili di teoria dell’organizzazione.
La distribuzione della responsabilità penale nelle strutture sanitarie, con particolare riferimento all'attività in équipe
Enrico Lanza
2018-01-01
Abstract
Profilo peculiare della responsabilità penale in ambito sanitario riguarda il verificarsi di eventi infausti come conseguenza della convergenza di condotte ascrivibili a più soggetti, i quali abbiano in qualche modo cooperato nella realizzazione del fatto illecito. Nell’analisi di questa tematica si intrecciano diversi istituti di parte generale che pongono controverse questioni dogmatiche e i cui paradigmi normativi consentono eccessi repressivi. Assumono rilievo così: l’individuazione delle regole cautelari la cui violazione dà origine alla responsabilità per colpa (con riferimento specifico al dibattuto tema delle linee guida); l’estensione applicativa del reato omissivo improprio (nell’identificazione dei confini della posizione di garanzia); i limiti di rilevanza penale delle forme di cooperazione nel delitto colposo; il superamento della concezione psicologica della colpa a favore della concezione normativa della medesima. A ciò si aggiunge l’inversione del rapporto tradizionale fra causalità e colpa nell’analisi del reato, che in caso di condotte sanitarie realizzate in équipe è particolarmente evidente. La necessità di approfondire la tematica, d’altronde, deriva, dal punto di vista quantitativo, dal ricorso via via più frequente a interventi diagnostico-terapeutici che coinvolgono più sanitari, per la tendenza alla ultra-specializzazione delle professioni, nonché per i progressi e la sempre maggiore complessità della scienza medica. Costituiscono, pertanto, oggetto di attenzione: il principio di affidamento; il tema dell’interruzione del nesso causale; i rapporti di tipo verticale e di tipo orizzontale in ambito sanitario; i rapporti fra personale medico e paramedico; i profili di teoria dell’organizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.