Dalla metà del Settecento la Sicilia entra prepotentemente tra le mete predilette del Grand Tour grazie alle sue bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche, che contrastano con una realtà sociale spesso drammatica. L’isola, fino ad allora quasi sempre estromessa dagli itinerari di viaggio – forse perché difficilmente raggiungibile, forse perché selvaggia e inospitale – diventa il giusto completamento di un tour anche spirituale. Il viaggio “immaginario” compiuto nel 1801 dalla scrittrice inglese Priscilla Wakefield apporta un contributo originale alla letteratura odeporica “al femminile”, raccontando la Sicilia nei suoi tratti peculiari e nelle sue molteplici contraddizioni.
Immaginando la Sicilia. Il “Grand Tour” di Priscilla Wakefield (1802)
Elena Frasca
2018-01-01
Abstract
Dalla metà del Settecento la Sicilia entra prepotentemente tra le mete predilette del Grand Tour grazie alle sue bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche, che contrastano con una realtà sociale spesso drammatica. L’isola, fino ad allora quasi sempre estromessa dagli itinerari di viaggio – forse perché difficilmente raggiungibile, forse perché selvaggia e inospitale – diventa il giusto completamento di un tour anche spirituale. Il viaggio “immaginario” compiuto nel 1801 dalla scrittrice inglese Priscilla Wakefield apporta un contributo originale alla letteratura odeporica “al femminile”, raccontando la Sicilia nei suoi tratti peculiari e nelle sue molteplici contraddizioni.File | Dimensione | Formato | |
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