Ora frontiera, ora bastione contro l’infedele, la Sicilia è da sempre un ossimoro vivente. E non solo per la retorica delle sue rappresentazioni ma per le tante, evidenti contraddizioni palesate dal suo territorio: fortificato, militarizzato eppure, da sempre, costante approdo di esuli, mercanti, popoli, culture, a dimostrazione dell’impossibilità di blindare un’isola negandone il genoma più profondo. Un intento che, però, ancora oggi continua ad essere praticato, disconoscendo la lezione della storia – soprattutto, quella legata al lungo Cinquecento – e di come essa non riuscì ad arrestare le migrazioni. Pure quel Cinquecento in cui la monarchia spagnola decise di modificare il sistema difensivo delle sue coste incidendo profondamente sui territori e sulla memoria collettiva sono stati ben illustrati dalla storiografia in importanti studi dedicati al sistema di fortificazioni delle coste mediterranee
Carlo d’Aragona e Antonio del Nobile. Difese militari, imprese economiche, vocazioni territoriali
Lina Scalisi
2019-01-01
Abstract
Ora frontiera, ora bastione contro l’infedele, la Sicilia è da sempre un ossimoro vivente. E non solo per la retorica delle sue rappresentazioni ma per le tante, evidenti contraddizioni palesate dal suo territorio: fortificato, militarizzato eppure, da sempre, costante approdo di esuli, mercanti, popoli, culture, a dimostrazione dell’impossibilità di blindare un’isola negandone il genoma più profondo. Un intento che, però, ancora oggi continua ad essere praticato, disconoscendo la lezione della storia – soprattutto, quella legata al lungo Cinquecento – e di come essa non riuscì ad arrestare le migrazioni. Pure quel Cinquecento in cui la monarchia spagnola decise di modificare il sistema difensivo delle sue coste incidendo profondamente sui territori e sulla memoria collettiva sono stati ben illustrati dalla storiografia in importanti studi dedicati al sistema di fortificazioni delle coste mediterraneeFile | Dimensione | Formato | |
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