L’articolo tenta di offrire una condensata panoramica sull’intensa stagione – fortemente interdisciplinare – di proposte concrete, progettuali o teoriche intorno a forme nuove e anti-melodrammatiche di teatro musicale, nella Roma degli anni Sessanta e dei primi anni del decennio seguente. L’interrogativo del titolo allude alla problematizzazione di un’etichetta, più di costume che storiografica, attribuita a quel periodo della storia della capitale, durante il quale l’indubbia espansione delle attività, della formazione, della fruizione, e perfino dell’industria della cultura e dello spettacolo contribuirono allo sviluppo di un vivace fronte sperimentale attraversante le varie arti e spesso convergente in un iper-genere multimedia sovrapponibile in parte al concetto di ‘nuovo teatro musicale’. La densità degli eventi, la novità delle configurazioni drammaturgico-mediali e delle costellazioni testuali, la regolarità di alcune interazioni forti tra autori e interpreti delle diverse aree disciplinari, la condivisione di prassi e teorie tra ambito musicale e atri ambiti di creazione artistica, la messa in discussione delle relative partizioni tradizionali, la varietà delle posizioni estetiche, le presenze internazionali (stabili o temporanee), l’allargamento degli spazi e delle modalità d’esperienza da parte del pubblico, sono fattori che confermano sì la rilevanza di quella stagione, ma necessitano di ulteriori, meno mitizzanti considerazioni storico-contestuali: ad es., le difficoltà dei protagonisti nel dare continuità di proposta pratica ai propri progetti; i rapporti ambivalenti con l’istituzionalità musicale; lo sfilacciamento progressivo di un fronte che appariva – ancora all’altezza del 1968 – relativamente coeso nell’azione, nonostante la sua articolazione interna; insomma la visione parzialmente idealizzata di una comunità romana unitaria della sperimentazione.
A survey of new music theatre in Rome, 1961-1973: 'Anni favolosi'?
	
	
	
		
		
		
		
		
	
	
	
	
	
	
	
	
		
		
		
		
		
			
			
			
		
		
		
		
			
			
				
				
					
					
					
					
						
							
						
						
					
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
			
			
		
		
		
		
	
Alessandro Mastropietro
			2019-01-01
Abstract
L’articolo tenta di offrire una condensata panoramica sull’intensa stagione – fortemente interdisciplinare – di proposte concrete, progettuali o teoriche intorno a forme nuove e anti-melodrammatiche di teatro musicale, nella Roma degli anni Sessanta e dei primi anni del decennio seguente. L’interrogativo del titolo allude alla problematizzazione di un’etichetta, più di costume che storiografica, attribuita a quel periodo della storia della capitale, durante il quale l’indubbia espansione delle attività, della formazione, della fruizione, e perfino dell’industria della cultura e dello spettacolo contribuirono allo sviluppo di un vivace fronte sperimentale attraversante le varie arti e spesso convergente in un iper-genere multimedia sovrapponibile in parte al concetto di ‘nuovo teatro musicale’. La densità degli eventi, la novità delle configurazioni drammaturgico-mediali e delle costellazioni testuali, la regolarità di alcune interazioni forti tra autori e interpreti delle diverse aree disciplinari, la condivisione di prassi e teorie tra ambito musicale e atri ambiti di creazione artistica, la messa in discussione delle relative partizioni tradizionali, la varietà delle posizioni estetiche, le presenze internazionali (stabili o temporanee), l’allargamento degli spazi e delle modalità d’esperienza da parte del pubblico, sono fattori che confermano sì la rilevanza di quella stagione, ma necessitano di ulteriori, meno mitizzanti considerazioni storico-contestuali: ad es., le difficoltà dei protagonisti nel dare continuità di proposta pratica ai propri progetti; i rapporti ambivalenti con l’istituzionalità musicale; lo sfilacciamento progressivo di un fronte che appariva – ancora all’altezza del 1968 – relativamente coeso nell’azione, nonostante la sua articolazione interna; insomma la visione parzialmente idealizzata di una comunità romana unitaria della sperimentazione.| File | Dimensione | Formato | |
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