Questo volume fornisce una descrizione aggiornata della lingua dei segni italiana. Dopo un primo capitolo che illustra la nuova prospettiva teorica a partire dalla continuità azione – gesto – linguaggio, gli autori descrivono la storia e le caratteristiche culturali della comunità che usa la LIS nella convinzione che il funzionamento di una lingua sia sempre, fortemente, permeato dal contesto socioculturale all’interno del quale questa lingua si muove. Nei capitoli centrali, a partire da dati empirici di ricerca, vengono presentate le componenti articolatorie della LIS da un punto di vista percettivo-motorio, descritto il loro valore semantico e le possibilità che queste componenti hanno di combinarsi tra loro per generare unità di senso ed enunciati alla base della costruzione di una conversazione e di un discorso segnato considerando anche le variazioni funzionali e sociali della lingua. Infine nell'ultimo capitolo gli autori propongono un confronto tra lingue segnate e lingue vocali per mostrare come quelle proprietà semiotiche che caratterizzano le lingue dei segni e che, in passato, sono state per lo più trascurate, siano in realtà molto rilevanti anche nella descrizione delle lingue parlate e conducano a considerare il linguaggio, sia esso segnato o parlato, come un fenomeno multimodale e multilineare.
Descrivere la Lingua dei Segni Italiana. Una prospettiva cognitiva e sociosemiotica
Sabina FontanaMembro del Collaboration Group
2019-01-01
Abstract
Questo volume fornisce una descrizione aggiornata della lingua dei segni italiana. Dopo un primo capitolo che illustra la nuova prospettiva teorica a partire dalla continuità azione – gesto – linguaggio, gli autori descrivono la storia e le caratteristiche culturali della comunità che usa la LIS nella convinzione che il funzionamento di una lingua sia sempre, fortemente, permeato dal contesto socioculturale all’interno del quale questa lingua si muove. Nei capitoli centrali, a partire da dati empirici di ricerca, vengono presentate le componenti articolatorie della LIS da un punto di vista percettivo-motorio, descritto il loro valore semantico e le possibilità che queste componenti hanno di combinarsi tra loro per generare unità di senso ed enunciati alla base della costruzione di una conversazione e di un discorso segnato considerando anche le variazioni funzionali e sociali della lingua. Infine nell'ultimo capitolo gli autori propongono un confronto tra lingue segnate e lingue vocali per mostrare come quelle proprietà semiotiche che caratterizzano le lingue dei segni e che, in passato, sono state per lo più trascurate, siano in realtà molto rilevanti anche nella descrizione delle lingue parlate e conducano a considerare il linguaggio, sia esso segnato o parlato, come un fenomeno multimodale e multilineare.File | Dimensione | Formato | |
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