Le intense passioni suscitate da Nicola Spedalieri (1740 - 1795) con la sua opera pongono subito un problema: c om’ è possibile che l’ortodosso Aba te di Bronte, la cui principale opera è stata pubblicata grazie all’appoggio del papa Pio VI, abbia potuto essere additato quale distruttore dei diritti della Chiesa e quindi accomunato nel male a quei filosofi illuministi ritenuti all’origine della G rande Rivoluzione e quindi della delegittimazion e e del ridimensiona mento del potere della Chiesa cattolica? Eppure le sue opere rispondono alla necessità di contrastare altre opere per un fine squisitamente difensivo, in un’ottica ortodossamente cristiana. Da dove nascono allora così divergenti valutazioni sulla sua opera ? Perché tanto accendersi di animi intorno al suo nome, sino al punto di ipotizzare la sua morte per avvelenamento da parte dei suoi nemici? In effetti l ’opera che a Sped a lieri diede notorietà si prefigge sì il compito di difendere la Chiesa cattolica e di restaurarne l’autorità nella società , ma adempie tale compito proprio utilizzando quella ragione, la cui esaltazione era stata il cardine della demolitrice critica illumi nista contro la tradizione e il fideismo oscurantista . Proprio ciò risultava inaccett abile ai più tenaci e ortodossi difensori del cattolicesimo inteso come dottrina basata solo sulla rivelazione e quindi sull’autorità papale . È appunto questa difesa della Ragione che fa di Nicola Spedalieri un nostro contemporaneo, al di là e più ancora d ei fini espliciti a cui egli volle piegare un così potente strumento. In fin dei conti i suoi avversari avevamo ben ragione a temerne la dissolvitrice influenza.

Il pensiero di Nicola Spedalieri e la secolare strategia della Chiesa

francesco coniglione
2019-01-01

Abstract

Le intense passioni suscitate da Nicola Spedalieri (1740 - 1795) con la sua opera pongono subito un problema: c om’ è possibile che l’ortodosso Aba te di Bronte, la cui principale opera è stata pubblicata grazie all’appoggio del papa Pio VI, abbia potuto essere additato quale distruttore dei diritti della Chiesa e quindi accomunato nel male a quei filosofi illuministi ritenuti all’origine della G rande Rivoluzione e quindi della delegittimazion e e del ridimensiona mento del potere della Chiesa cattolica? Eppure le sue opere rispondono alla necessità di contrastare altre opere per un fine squisitamente difensivo, in un’ottica ortodossamente cristiana. Da dove nascono allora così divergenti valutazioni sulla sua opera ? Perché tanto accendersi di animi intorno al suo nome, sino al punto di ipotizzare la sua morte per avvelenamento da parte dei suoi nemici? In effetti l ’opera che a Sped a lieri diede notorietà si prefigge sì il compito di difendere la Chiesa cattolica e di restaurarne l’autorità nella società , ma adempie tale compito proprio utilizzando quella ragione, la cui esaltazione era stata il cardine della demolitrice critica illumi nista contro la tradizione e il fideismo oscurantista . Proprio ciò risultava inaccett abile ai più tenaci e ortodossi difensori del cattolicesimo inteso come dottrina basata solo sulla rivelazione e quindi sull’autorità papale . È appunto questa difesa della Ragione che fa di Nicola Spedalieri un nostro contemporaneo, al di là e più ancora d ei fini espliciti a cui egli volle piegare un così potente strumento. In fin dei conti i suoi avversari avevamo ben ragione a temerne la dissolvitrice influenza.
2019
978-88-6318-220-0
Spedalieri, Chiesa, illuminismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/382602
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