I Giudici costituzionali proseguono nell’opera di micro-bonifica dell’ordinamento penitenziario, epurandolo da un automatismo preclusivo che si pone in evidente attrito con la funzione rieducativa delle pene. Con la decisione in commento la Corte sembra assumere nuovamente le veci di un legislatore “indolente” che ancora stenta a dare avvio, in modo deciso e compiuto, a un’effettiva revisione del sistema dell’esecuzione penale lungo i binari del trattamento individualizzato che, funzionale a perseguire la rieducazione del condannato, aveva ispirato la riforma penitenziaria del 1975.

Dalla Corte costituzionale un colpo “ben assestato” agli automatismi incompatibili con il finalismo rieducativo della pena

Siracusano Fabrizio
2018-01-01

Abstract

I Giudici costituzionali proseguono nell’opera di micro-bonifica dell’ordinamento penitenziario, epurandolo da un automatismo preclusivo che si pone in evidente attrito con la funzione rieducativa delle pene. Con la decisione in commento la Corte sembra assumere nuovamente le veci di un legislatore “indolente” che ancora stenta a dare avvio, in modo deciso e compiuto, a un’effettiva revisione del sistema dell’esecuzione penale lungo i binari del trattamento individualizzato che, funzionale a perseguire la rieducazione del condannato, aveva ispirato la riforma penitenziaria del 1975.
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