L’indagine proposta riguarda il cosiddetto ‘tunnel di specchi’, generato ponendo due specchi piani l’uno di fronte all’altro. Lo spazio reale compreso tra le due superfici viene riflesso reciprocamente tra gli specchi, teoricamente sino all’infinito. Questo strano fenomeno, esperito comunemente ma studiato molto di rado, è stato preso in considerazione nel Trattato teorico-pratico di prospettiva del pittore perugino Annibale Angelini, pubblicato nel 1861. Solo negli ultimi decenni è stato indagato da parte artisti di grande calibro come Yayoi Kusama e Michelangelo Pistoletto, oltre che dalla fotografa Vivian Meier.

Riflessi infiniti. Il ‘tunnel di specchi’ dal trattato di prospettiva di Annibale Angelini all’arte contemporanea

Edoardo Dotto
2019-01-01

Abstract

L’indagine proposta riguarda il cosiddetto ‘tunnel di specchi’, generato ponendo due specchi piani l’uno di fronte all’altro. Lo spazio reale compreso tra le due superfici viene riflesso reciprocamente tra gli specchi, teoricamente sino all’infinito. Questo strano fenomeno, esperito comunemente ma studiato molto di rado, è stato preso in considerazione nel Trattato teorico-pratico di prospettiva del pittore perugino Annibale Angelini, pubblicato nel 1861. Solo negli ultimi decenni è stato indagato da parte artisti di grande calibro come Yayoi Kusama e Michelangelo Pistoletto, oltre che dalla fotografa Vivian Meier.
2019
9788849237627
Prospettiva, infinity mirrors, Annibale Angelini, paradossi visuali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/396330
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