Il corpo - malato, agonizzante, sconciato, deforme o incancrenito – è un inquilino e un compagno di cui Federico De Roberto si mette in costante “ascolto” tanto nella scrittura privata che in quella letteraria, fornendo così una potenziale chiave ermeneutica del modo di rapportarsi al proprio tempo - da lui definito “secolo agonizzante” nell’articolo che apre il volume Il colore del tempo (1901) - , delle proprie insicurezze di natura ontologica che gli insinueranno l’ossessione di una personale forma di follia. Il rovello autonalitico sulle proprie nevrosi si tradurrà letterariamente in pagine in cui non sono infrequenti i riferimenti a patologie, parti mostruosi, infezioni, tumori e figure di medici che affollano un perturbante teatro del corpo.
La teatralizzazione del corpo e della malattia nella scrittura epistolare e letteraria di Federico De Roberto
Rosario Castelli
2019-01-01
Abstract
Il corpo - malato, agonizzante, sconciato, deforme o incancrenito – è un inquilino e un compagno di cui Federico De Roberto si mette in costante “ascolto” tanto nella scrittura privata che in quella letteraria, fornendo così una potenziale chiave ermeneutica del modo di rapportarsi al proprio tempo - da lui definito “secolo agonizzante” nell’articolo che apre il volume Il colore del tempo (1901) - , delle proprie insicurezze di natura ontologica che gli insinueranno l’ossessione di una personale forma di follia. Il rovello autonalitico sulle proprie nevrosi si tradurrà letterariamente in pagine in cui non sono infrequenti i riferimenti a patologie, parti mostruosi, infezioni, tumori e figure di medici che affollano un perturbante teatro del corpo.File | Dimensione | Formato | |
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