Il 5 marzo 1823 si verificò un terremoto che investì gran parte della Sicilia settentrionale. Numerosi danni si verificarono a Palermo, nelle aree limitrofe a sud e ovest della capitale, in alcuni centri delle Madonie e nelle zone situate lungo il litorale e l’immediato entroterra tirrenico da Palermo a Patti (in particolare a Naso).Il contributo intende indagare, attraverso lo studio delle opere degli autori coevi al sisma e soprattutto di una copiosa documentazione archivistica, le modalità attraverso le quali ci si raffrontò con i problemi determinati dal terremoto, dalla gestione dell'emergenza, all'analisi dei danni e delle successive ricostruzioni. Dal quadro tracciato emerge in particolare il carattere di sistematicità e razionalità che contraddistingue l'intera vicenda, che vede tra i protagonisti alcuni dei più noti esponenti della cultura tecnica del tempo, quali ad esempio gli ingegneri camerali Luigi Speranza, Giuseppe Patti e Alessandro Emmanuele Marvuglia. La capillare azione di verifica e monitoraggio delle condizioni dei patrimoni architettonici e i conseguenti interventi di consolidamento e riparazione proposti sono testimoniati efficacemente dai quadri analitici dei danni sui centri colpiti dal sisma e dalle numerose perizie prodotte sugli edifici monumentali. Si porrà inoltre attenzione all'aspetto normativo, attraverso l'analisi delle disposizioni emanate dal governo, anche attraverso un raffronto con precedenti terremoti, quali ad esempio quello di Palermo del 1726.

Il terremoto del 1823 in Sicilia settentrionale: danni e ricostruzioni

SCIBILIA F
2016-01-01

Abstract

Il 5 marzo 1823 si verificò un terremoto che investì gran parte della Sicilia settentrionale. Numerosi danni si verificarono a Palermo, nelle aree limitrofe a sud e ovest della capitale, in alcuni centri delle Madonie e nelle zone situate lungo il litorale e l’immediato entroterra tirrenico da Palermo a Patti (in particolare a Naso).Il contributo intende indagare, attraverso lo studio delle opere degli autori coevi al sisma e soprattutto di una copiosa documentazione archivistica, le modalità attraverso le quali ci si raffrontò con i problemi determinati dal terremoto, dalla gestione dell'emergenza, all'analisi dei danni e delle successive ricostruzioni. Dal quadro tracciato emerge in particolare il carattere di sistematicità e razionalità che contraddistingue l'intera vicenda, che vede tra i protagonisti alcuni dei più noti esponenti della cultura tecnica del tempo, quali ad esempio gli ingegneri camerali Luigi Speranza, Giuseppe Patti e Alessandro Emmanuele Marvuglia. La capillare azione di verifica e monitoraggio delle condizioni dei patrimoni architettonici e i conseguenti interventi di consolidamento e riparazione proposti sono testimoniati efficacemente dai quadri analitici dei danni sui centri colpiti dal sisma e dalle numerose perizie prodotte sugli edifici monumentali. Si porrà inoltre attenzione all'aspetto normativo, attraverso l'analisi delle disposizioni emanate dal governo, anche attraverso un raffronto con precedenti terremoti, quali ad esempio quello di Palermo del 1726.
2016
9788898546602
earthquake, anti-seismic construction techniques, Sicily, XIX century
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/407748
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