The study analyzes the interventions in the historical buildings after theearthquakes that struck Palermo in 1726 and 1751, with a particular attention to the anti-seismic reinforcements. The research, based primarily on archival documents, focuses on a series of interventions in the architectural heritage, in which the use of wood for structural elements, was able to guarantee for an “antiseismic” reconstruction.Although wood was not commonly used as other materials (iron, forinstance) in the post-earthquake reconstruction process of Palermo it was certified its use as an anti-seismic system in the reinforcements of the damaged buildings. It is documented, for instance, the insertion of wooden beams, used similarly to iron chains, both in monumental buildings, and also in the less valuable ones, useful to provide a better cohesion for the masonries, or the introduction of wooden and lightweight partition walls; or, even, the substitution of stone vaults with vaulted wooden structures or ceilings and the realization of staircases using wood for the entire main structure.

La Sicilia è una regione notoriamente sismica, come testimoniato dai numerosi terremoti che si abbatterono in tutta l'isola nel corso dei secoli scorsi. La città di Palermo, in particolare, fu interessata nel XVIII secolo da due sismi di elevata intensità, che si verificarono rispettivamente nel 1726 e nel 1751.La ricerca, basata essenzialmente sullo studio della documentazione emersa attraverso nuove indagini archivistiche, ha portato alla luce una serie di interventi sul patrimonio architettonico palermitano successivi ai suddetti sismi, nei quali si fece spesso ricorso all'uso del legno quale elemento strutturale in grado di offrire utile garanzia per una vera ricostruzione “antisisimica”. Questo studio, approfondendo anche il ruolo degli architetti e delle maestranze coinvolti nel processo di ricostruzione delle fabbriche colpite, porrà particolare attenzione ai presidi e alle tecnologie messe in campo nel processo di consolidamento e ricostruzione degli edifici danneggiati facenti ricorso all’uso del legno, con una indagine che si soffermerà nel dettaglio all’esame di alcuni casi esemplificativi.Il legno, infatti, sebbene non fu impiegato in città in maniera massiccia - come ad esempio nel caso delle ricostruzioni seguite ai disastrosi terremoti del 1755 a Lisbona e del 1783 in Calabria, per citare solo gli esempi più noti - trovò comunque versatili, diverse ed interessanti applicazioni. È documentato, ad esempio, l’inserimento di catene in legno sia in fabbriche monumentali, che nell'edilizia di minor pregio, utili ad offrire un migliore ammorsamento per le murature, ovvero l’introduzione di elementi lignei quali tramezzature leggere, o ancora la sostituzione di volte lapidee con strutture voltate in legno, infine la realizzazione di scaloni leggeri a struttura lignea. Questo contributo intende dimostrare come nel XVIII secolo Palermo e la Sicilia tutta, fossero inseriti a pieno nel grande tema della ricostruzione post sisma, e come la cultura tecnica del tempo seppe adeguare le conoscenze consolidate della “regola dell’arte” alle sperimentazioni ed alle evoluzioni tecnologiche che l’impulso della ricostruzione seppe innescare.

The use of wood with an anti-seismic function in the architecture of palermo during the 18th century

SCIBILIA, Federica
2016-01-01

Abstract

The study analyzes the interventions in the historical buildings after theearthquakes that struck Palermo in 1726 and 1751, with a particular attention to the anti-seismic reinforcements. The research, based primarily on archival documents, focuses on a series of interventions in the architectural heritage, in which the use of wood for structural elements, was able to guarantee for an “antiseismic” reconstruction.Although wood was not commonly used as other materials (iron, forinstance) in the post-earthquake reconstruction process of Palermo it was certified its use as an anti-seismic system in the reinforcements of the damaged buildings. It is documented, for instance, the insertion of wooden beams, used similarly to iron chains, both in monumental buildings, and also in the less valuable ones, useful to provide a better cohesion for the masonries, or the introduction of wooden and lightweight partition walls; or, even, the substitution of stone vaults with vaulted wooden structures or ceilings and the realization of staircases using wood for the entire main structure.
2016
978-3-319-39491-6
La Sicilia è una regione notoriamente sismica, come testimoniato dai numerosi terremoti che si abbatterono in tutta l'isola nel corso dei secoli scorsi. La città di Palermo, in particolare, fu interessata nel XVIII secolo da due sismi di elevata intensità, che si verificarono rispettivamente nel 1726 e nel 1751.La ricerca, basata essenzialmente sullo studio della documentazione emersa attraverso nuove indagini archivistiche, ha portato alla luce una serie di interventi sul patrimonio architettonico palermitano successivi ai suddetti sismi, nei quali si fece spesso ricorso all'uso del legno quale elemento strutturale in grado di offrire utile garanzia per una vera ricostruzione “antisisimica”. Questo studio, approfondendo anche il ruolo degli architetti e delle maestranze coinvolti nel processo di ricostruzione delle fabbriche colpite, porrà particolare attenzione ai presidi e alle tecnologie messe in campo nel processo di consolidamento e ricostruzione degli edifici danneggiati facenti ricorso all’uso del legno, con una indagine che si soffermerà nel dettaglio all’esame di alcuni casi esemplificativi.Il legno, infatti, sebbene non fu impiegato in città in maniera massiccia - come ad esempio nel caso delle ricostruzioni seguite ai disastrosi terremoti del 1755 a Lisbona e del 1783 in Calabria, per citare solo gli esempi più noti - trovò comunque versatili, diverse ed interessanti applicazioni. È documentato, ad esempio, l’inserimento di catene in legno sia in fabbriche monumentali, che nell'edilizia di minor pregio, utili ad offrire un migliore ammorsamento per le murature, ovvero l’introduzione di elementi lignei quali tramezzature leggere, o ancora la sostituzione di volte lapidee con strutture voltate in legno, infine la realizzazione di scaloni leggeri a struttura lignea. Questo contributo intende dimostrare come nel XVIII secolo Palermo e la Sicilia tutta, fossero inseriti a pieno nel grande tema della ricostruzione post sisma, e come la cultura tecnica del tempo seppe adeguare le conoscenze consolidate della “regola dell’arte” alle sperimentazioni ed alle evoluzioni tecnologiche che l’impulso della ricostruzione seppe innescare.
Sicilia; terremoto; XVIII secolo; impalcati resistenti al sisma; strutture lignee; Sicily; 18th century; Earthquake-resistant frames; Wooden structures; 18th century; Earthquake-resistant frames; Sicily; Wooden structures
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/407752
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