Maria Sorbello, La riscoperta del passato per un futuro sostenibile

Sicily is an island in which the peoples have deposited their genius and culture, clashing and more often amalgamating with each other to give life to an original ethnic strain, rich in different contributions and a layered territory of human facts and events that have left deep and indelible identity signs in its multiple landscapes. There is therefore a cultural heritage both material and immaterial so rich and vast as to make Sicily attractive not only to seaside tourism but also to education tourism, demanding and sustainable, aimed at the real knowledge of territorial identity in its complexity. This work, concerns the comparison between Sicily of the past, as it emerges from the impressions of the travelers of the Grand Tour, not always flattering, but certainly aware of the strategic importance of the island in the Mare Nostrum, and that of the present accompanied by a profound upheaval of its territorial structure that sees the coast as an area most deeply transformed by massive urbanization, with the consequent building abuse , and irreparably disfigured, in the splendid coastal stretches of Syracuse and Gelese, by the presence of large petrochemical poles. After a brief excursus related to the cultures that have followed each other over the centuries on the island and to the identification of the material and immaterial signs that each of them has left on the island, the research continues with the analysis of places that have always been highly attractive to travelers and then ends with the identification of the most suitable tools for the sustainable enhancement of the multiple Sicilian landscapes.

La Sicilia è un’isola nella quale i popoli hanno depositato il loro genio e la loro cultura, scontrandosi e più spesso amalgamandosi tra loro per dare vita ad un ceppo etnico originale, ricco di diversi apporti e ad un territorio stratificato di fatti e vicende umane che hanno lasciato profondi e indelebili segni identitari nei suoi molteplici paesaggi. Esiste dunque un patrimonio culturale sia materiale che immateriale così ricco e vasto da rendere la Sicilia appetibile non solo al turismo balneare ma anche al turismo di istruzione, esigente e sostenibile, volto alla reale conoscenza dell’identità territoriale nella sua complessità. Il presente lavoro, riguarda il confronto tra la Sicilia del passato, così come emerge dalle impressioni dei viaggiatori del Grand Tour, non sempre lusinghiere, ma senz’altro consapevoli dell’importanza strategica dell’Isola nel Mare Nostrum, e quella del presente connotata da un profondo sconvolgimento del suo assetto territoriale che vede la costa quale area più profondamente trasformata dall’urbanizzazione massiccia, con il conseguente abusivismo edilizio, e deturpata irrimediabilmente, negli splendidi tratti costieri del siracusano e del gelese, dalla presenza dei grossi impianti petrolchimici. Dopo un breve excursus inerente alle culture che si sono susseguite nei secoli nell’isola e all’individuazione dei segni materiali e immateriali che ognuna di esse ha lasciato nell’Isola, la ricerca prosegue con l’analisi dei luoghi da sempre fortemente attrattivi per i viaggiatori per poi concludersi con l’individuazione degli strumenti più idonei per la valorizzazione sostenibile dei molteplici paesaggi siciliani.