L’orientalismo in epoca vittoriana, sebbene si concentri su viaggi reali all’insegna del più autentico esotismo, trascura forse tra le sue più audaci e meravigliose storie quelle che mirano al cosiddetto “viaggio immaginario” che alcune scrittrici hanno compiuto grazie all’esperienza estatica della scrittura e della lettura. Alcune di queste, per impedimento geografico, economico, sociale, o semplicemente perché donne, non ebbero mai modo di oltrepassare i confini della propria terra, della propria isola, scegliendo così di conoscere “l’altrove”, oltre il proprio orizzonte, attraverso la più fervida e straordinaria immaginazione. Tra queste, non poteva sfuggire alla nostra attenzione – e a quella del regista della Nouvelle Vague francese André Téchiné –, l’insolita storia di tre donne: Charlotte, Emily e Anne Brontë. Le sorelle Brontë, uniche nel loro genere, attraversarono l’età vittoriana, seppure per un breve periodo, pressoché interamente rinchiuse in un triste e grigio presbiterio nel piccolo villaggio di Haworth, perso tra le lande sterminate dello Yorkshire sognando l’impossibile altrove. Affascinato e ispirato dall’inconsueta biografia familiare, André Téchiné decide, ad un certo punto della sua ancor giovane carriera, di realizzare un film colossale fortemente estetizzante e molto toccante che mira a mettere in luce le più vere e tragiche vicissitudini di casa Brontë. Il film, uscito nelle sale il 09 maggio 1979, fu nominato subito per la Palme d’Or al Festival de Cannes, vinse il premio per la miglior fotografia di Bruno Nuytten, e l’anno successivo ottenne il prestigiosissimo César du cinéma. Incrociando film-biografico romanzato e elementi di vita reale, Les Sœurs Brontë prova a mostrarci quale fosse realmente l’idea di “esotismo” per le sorelle, e se esisteva per loro, oltre all’orizzonte infinito delle lande un qualsiasi “altro” Oriente. Il viaggio ageografico che Téchiné ci fa ripercorrere è quello che attraversa il vissuto delle protagoniste, dai ricordi d’infanzia alla morte precoce di ciascuna di loro, scandagliando i momenti salienti della vita artistica delle Brontë, seguendo con parsimonia l’intreccio tra opere biografiche e struggente focalizzazione della telecamera del regista.

The exoticism of Téchiné’s Les Sœurs Brontë, the dream of an impossible elsewhere

F. IMPELLIZZERI
2020-01-01

Abstract

L’orientalismo in epoca vittoriana, sebbene si concentri su viaggi reali all’insegna del più autentico esotismo, trascura forse tra le sue più audaci e meravigliose storie quelle che mirano al cosiddetto “viaggio immaginario” che alcune scrittrici hanno compiuto grazie all’esperienza estatica della scrittura e della lettura. Alcune di queste, per impedimento geografico, economico, sociale, o semplicemente perché donne, non ebbero mai modo di oltrepassare i confini della propria terra, della propria isola, scegliendo così di conoscere “l’altrove”, oltre il proprio orizzonte, attraverso la più fervida e straordinaria immaginazione. Tra queste, non poteva sfuggire alla nostra attenzione – e a quella del regista della Nouvelle Vague francese André Téchiné –, l’insolita storia di tre donne: Charlotte, Emily e Anne Brontë. Le sorelle Brontë, uniche nel loro genere, attraversarono l’età vittoriana, seppure per un breve periodo, pressoché interamente rinchiuse in un triste e grigio presbiterio nel piccolo villaggio di Haworth, perso tra le lande sterminate dello Yorkshire sognando l’impossibile altrove. Affascinato e ispirato dall’inconsueta biografia familiare, André Téchiné decide, ad un certo punto della sua ancor giovane carriera, di realizzare un film colossale fortemente estetizzante e molto toccante che mira a mettere in luce le più vere e tragiche vicissitudini di casa Brontë. Il film, uscito nelle sale il 09 maggio 1979, fu nominato subito per la Palme d’Or al Festival de Cannes, vinse il premio per la miglior fotografia di Bruno Nuytten, e l’anno successivo ottenne il prestigiosissimo César du cinéma. Incrociando film-biografico romanzato e elementi di vita reale, Les Sœurs Brontë prova a mostrarci quale fosse realmente l’idea di “esotismo” per le sorelle, e se esisteva per loro, oltre all’orizzonte infinito delle lande un qualsiasi “altro” Oriente. Il viaggio ageografico che Téchiné ci fa ripercorrere è quello che attraversa il vissuto delle protagoniste, dai ricordi d’infanzia alla morte precoce di ciascuna di loro, scandagliando i momenti salienti della vita artistica delle Brontë, seguendo con parsimonia l’intreccio tra opere biografiche e struggente focalizzazione della telecamera del regista.
2020
9781785273278
Orientalism, Biopic Bronte Sisters, film adapatation, André Téchiné
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/470022
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