Ignazio Paternò Castello di Biscari, un principe architetto.

Come committente il principe di Biscari si occupa di architettura e le sue disponibilità finanziarie gli consentono di intraprendere ambiziosi progetti che riguardano opere di primo piano per dimensioni e caratteri innovativi sia nell'ambito del Regno di Sicilia, sia in ambito europeo. Le sue ricerche archeologiche possono competere per dimensioni e qualità scientifica con gli scavi che contemporaneamente si conducono a Pompei ed Ercolano. L'acquedotto di Ragona gareggia per dimensioni ed arditezza ingegneristica con quello costruito dal Vanvitelli a Maddaloni per la Reggia di Caserta. Il museo realizzato nel suo palazzo cittadino è uno dei più ricchi e conosciuti in Europa. Quale membro della Deputazione delle Strade di Catania si occupa degli interventi urbanistici nella città fra i quali basterà citare la realizzazione delle Piazze del Fortino Nuovo (oggi Porta Garibaldi) quale architettura simbolica della rivincita dell'ingegno umano sul disastro del fuoco delle colata lavica del 1669. In questa stessa direzione va vista la realizzazione della Villa Scabrosa realizzata proprio sulle lave del 1669 che si affacciano sul mare. Come esperto di architettura da pareri anche per altri progetti e si cimenta anche nel disegno per meglio scegliere e controllare i disegnatori e gli incisori che dovranno realizzare le immagini per la sua opera archeologica "Viaggio per tutte le antichità della Sicilia".