«Un contatto diretto con il mondo»:aspetti performativi nell’opera di Renato Mambor dai Timbri a LaTrousseRaffaella PernaL’articolo analizza il carattere processuale e performativo della ricerca di Mambor negli anni Sessanta e Settanta: dalla prima azione realizzata nel 1964 alla Galleria La Salita di Roma, alla serie dei Giocattoli per collezionisti, opere la cui fruizione implica il coinvol-gimento attivo del pubblico, sino all’invenzione dell’Evidenziatore, “oggetto-dispositivo” prensile che mira a un possesso della realtà sia visivo, sia tattile, e della Trousse, parallele-pipedo di profilato metallico di dimensioni variabili, entro il quale vengono inseriti oggetti e persone che, temporaneamente, lo abitano. Lo scritto propone un confronto tra le opere e le performance di Mambor e il lavoro di alcuni esponenti legati all’Arte Povera, in par-ticolare Pino Pascali, Emilio Prini e Paolo Icaro, con i quali tra il 1966 e il 1968 Mambor collabora ed espone in più occasioni, al fine di suggerire una lettura della sua opera non più confinata soltanto al contesto artistico romano della Scuola di Piazza del Popolo.

«Un contatto diretto con il mondo»: aspetti performativi nell’opera di Renato Mambor dai Timbri alla Trousse

Raffaella Perna
2018-01-01

Abstract

«Un contatto diretto con il mondo»:aspetti performativi nell’opera di Renato Mambor dai Timbri a LaTrousseRaffaella PernaL’articolo analizza il carattere processuale e performativo della ricerca di Mambor negli anni Sessanta e Settanta: dalla prima azione realizzata nel 1964 alla Galleria La Salita di Roma, alla serie dei Giocattoli per collezionisti, opere la cui fruizione implica il coinvol-gimento attivo del pubblico, sino all’invenzione dell’Evidenziatore, “oggetto-dispositivo” prensile che mira a un possesso della realtà sia visivo, sia tattile, e della Trousse, parallele-pipedo di profilato metallico di dimensioni variabili, entro il quale vengono inseriti oggetti e persone che, temporaneamente, lo abitano. Lo scritto propone un confronto tra le opere e le performance di Mambor e il lavoro di alcuni esponenti legati all’Arte Povera, in par-ticolare Pino Pascali, Emilio Prini e Paolo Icaro, con i quali tra il 1966 e il 1968 Mambor collabora ed espone in più occasioni, al fine di suggerire una lettura della sua opera non più confinata soltanto al contesto artistico romano della Scuola di Piazza del Popolo.
2018
978-88-9377-052-1
Performance Teatro Arte contemporanea Neoavanguardia Scuola di Piazza del Popolo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/487303
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