Il D. Lgs. 159/2011 disciplina la materia del sequestro e della successivaconfisca delle aziende e dei beni alla criminalità organizzata. Avendoesclusivo riguardo alle aziende, in base a tale normativa, ad una prima fase(il sequestro) in cui la gestione dell’azienda è affidata ad un amministratoregiudiziario, ne segue una seconda (la confisca) in cui il complesso aziendaleè devoluto al patrimonio dello Stato e gestito dall’Agenzia Nazionale per iBeni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) che ne decreta la destinazione:l’affitto, la vendita o la liquidazione.Ciò che motiva il presente saggio non è soltanto l’assoluta assenza diprecedenti lavori sul tema della valutazione delle aziende confiscate allacriminalità organizzata, ma soprattutto l’evidenza di un problema dicircolarità viziosa che rischia di rendere vano l’operato dell’ANBSC. Ossiail fatto che le difficoltà dell’Agenzia ad assegnare una destinazione differentedalla liquidazione – pari al 90% delle destinazioni impresse (La Rosa ePaternostro, 2015) – sono imputabili spesso all’assenza di richieste diacquisto/affitto da parte di potenziali soggetti interessati, i quali a loro voltanon si appalesano per l’assenza di perizie valutative che possano fornire unabase informativa minima per apprezzare il complesso aziendale oggetto diconfisca. Del resto, questo circolo vizioso non può spezzarsi con la merapresenza di una perizia di stima, atteso che la stessa, oltre a dovereintervenire tempestivamente, dovrebbe avere un contenuto informativoidoneo allo scopo.L’obiettivo del presente lavoro è, quindi, duplice. In prima istanza, essosi prefigge di evidenziare le principali criticità che gravano sulle condizioni,aziendali e di contesto, delle imprese sequestrate e confiscate alla criminalitàorganizzata, risaltando le differenze tra la valutazione di un’aziendaconfiscata e la valutazione di un’azienda in condizioni di normalefunzionamento. Da questo punto di vista, la principale domanda da porsi è:l’azienda confiscata ha valore in quanto complesso funzionante che consenteal potenziale acquirente di sfruttare quella sorta di “forza di inerzia” chescaturisce dalla particolare combinazione di mezzi e persone (combinazionein atto di beni di attivazione e beni strumentali), o piuttosto è soltanto uncomplesso di beni che necessita di una nuova idea e forza imprenditorialeper essere realmente messa in funzione? In secondo luogo, il lavoro mira aricercare un primo riscontro tra quanto sopraesposto e l’evidenza empirica,analizzando il contenuto informativo delle perizie di stima disponibilipubblicamente relative ad aziende confiscate alla criminalità organizzata.Per raggiungere i nostri obiettivi conoscitivi, abbiamo strutturato il lavoroin due parti. La prima, costituita dai paragrafi 2 e 3, ha carattere teorico emira da un lato a esplicitare le specificità delle aziende confiscate cherendono peculiare la loro valutazione, e, dall’altro lato, a proporre alcunesoluzioni operative in grado di rendere efficace la relazione di stima. Laseconda parte, costituita dal paragrafo 4, è di natura empirica e ha comeobiettivo quello di analizzare, alla luce principalmente degli elementi emersidalla riflessione teorica, le relazioni di stima attualmente disponibili. Nelparagrafo 5, infine, vengono tratte alcune conclusioni e prospettate futurelinee di ricerca.

La valutazione delle aziende confiscate alla criminalità organizzata: peculiarità, criticità e un’analisi empirica delle perizie estimative

La Rosa Fabio
Primo
;
2016-01-01

Abstract

Il D. Lgs. 159/2011 disciplina la materia del sequestro e della successivaconfisca delle aziende e dei beni alla criminalità organizzata. Avendoesclusivo riguardo alle aziende, in base a tale normativa, ad una prima fase(il sequestro) in cui la gestione dell’azienda è affidata ad un amministratoregiudiziario, ne segue una seconda (la confisca) in cui il complesso aziendaleè devoluto al patrimonio dello Stato e gestito dall’Agenzia Nazionale per iBeni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) che ne decreta la destinazione:l’affitto, la vendita o la liquidazione.Ciò che motiva il presente saggio non è soltanto l’assoluta assenza diprecedenti lavori sul tema della valutazione delle aziende confiscate allacriminalità organizzata, ma soprattutto l’evidenza di un problema dicircolarità viziosa che rischia di rendere vano l’operato dell’ANBSC. Ossiail fatto che le difficoltà dell’Agenzia ad assegnare una destinazione differentedalla liquidazione – pari al 90% delle destinazioni impresse (La Rosa ePaternostro, 2015) – sono imputabili spesso all’assenza di richieste diacquisto/affitto da parte di potenziali soggetti interessati, i quali a loro voltanon si appalesano per l’assenza di perizie valutative che possano fornire unabase informativa minima per apprezzare il complesso aziendale oggetto diconfisca. Del resto, questo circolo vizioso non può spezzarsi con la merapresenza di una perizia di stima, atteso che la stessa, oltre a dovereintervenire tempestivamente, dovrebbe avere un contenuto informativoidoneo allo scopo.L’obiettivo del presente lavoro è, quindi, duplice. In prima istanza, essosi prefigge di evidenziare le principali criticità che gravano sulle condizioni,aziendali e di contesto, delle imprese sequestrate e confiscate alla criminalitàorganizzata, risaltando le differenze tra la valutazione di un’aziendaconfiscata e la valutazione di un’azienda in condizioni di normalefunzionamento. Da questo punto di vista, la principale domanda da porsi è:l’azienda confiscata ha valore in quanto complesso funzionante che consenteal potenziale acquirente di sfruttare quella sorta di “forza di inerzia” chescaturisce dalla particolare combinazione di mezzi e persone (combinazionein atto di beni di attivazione e beni strumentali), o piuttosto è soltanto uncomplesso di beni che necessita di una nuova idea e forza imprenditorialeper essere realmente messa in funzione? In secondo luogo, il lavoro mira aricercare un primo riscontro tra quanto sopraesposto e l’evidenza empirica,analizzando il contenuto informativo delle perizie di stima disponibilipubblicamente relative ad aziende confiscate alla criminalità organizzata.Per raggiungere i nostri obiettivi conoscitivi, abbiamo strutturato il lavoroin due parti. La prima, costituita dai paragrafi 2 e 3, ha carattere teorico emira da un lato a esplicitare le specificità delle aziende confiscate cherendono peculiare la loro valutazione, e, dall’altro lato, a proporre alcunesoluzioni operative in grado di rendere efficace la relazione di stima. Laseconda parte, costituita dal paragrafo 4, è di natura empirica e ha comeobiettivo quello di analizzare, alla luce principalmente degli elementi emersidalla riflessione teorica, le relazioni di stima attualmente disponibili. Nelparagrafo 5, infine, vengono tratte alcune conclusioni e prospettate futurelinee di ricerca.
2016
9788891736604
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/489201
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